Una giovanissima madre di 25 anni, Giovanna Satta, è morta dopo un parto cesareo nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 ottobre, nel reparto di ostetricia e ginecologia delle Cliniche San Pietro dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, in Sardegna. I medici sono riusciti a salvare la bambina, ma non la madre.

Come riportano i media, Giovanna Satta, originaria di Padru, in provincia di Sassari, era già madre di altre due bambine piccolissime, di 5 e 3 anni. Lascia le figlie e il compagno.

Secondo quanto riportato, nonostante questa fosse la sua terza volta, la gravidanza di Giovanna Satta era parsa da subito complicata, e nel corso dei mesi si era rivelata complessa e a rischio.

La ragazza era solo al sesto mese di gravidanza, ma il suo quadro clinico, che già da mesi si stava evolvendo in maniera negativa, stava peggiorando in modo preoccupante e questo ha spinto i medici a operarle un parto cesareo nonostante fosse ancora così presto.

I medici sono riusciti a salvare la bambina, che è stata ricoverata nel reparto di neonatologia a causa della nascita molto prematura, mentre non c’è stato niente da fare per la madre.

Le dinamiche dell’evento sono lacunose, infatti non si conosce ancora la motivazione del decesso. Tuttavia, la stessa azienda ospedaliera ha aperto un’inchiesta interna per accertare esattamente come si sono svolti i fatti, come avviene sempre quando accadono questi eventi terribili.

Il paesino d’origine di Giovanna Satta, Padru, collocato tra Olbia e San Teodoro, si è stretto attorno alla sua famiglia e si è subito creata una rete di sostegno per le tre bambine e il loro padre, come ha confermato il sindaco di Padru, Antonello Idini, ad Adnkronos: “Siamo addolorati per questo dramma, che ci sconvolge tutti. Abbiamo già dato il via alla catena di solidarietà per dare aiuto alla famiglia e al marito disoccupato“, ha dichiarato.

Il sindaco ha specificato che alla famiglia di Giovanna Satta non servirà solo aiuto materiale, ma anche psicologico, e ha aggiunto che a Padru “il silenzio è assoluto, si respira un clima surreale“.

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