Quando il padre l’ha portata all’ospedale Villa dei fiori per la piccola Giulia Loffredo, purtroppo, non c’era più nulla da fare; i medici non hanno potuto che constatare il decesso della bambina, di appena 9 mesi, a causa di profonde ferite alla testa e al volto compatibili con i morsi di un cane.

Un altro episodio che ha sconvolto la Campania, a meno di un anno di distanza dalla tragedia di Francesco Pio, di 15 mesi, ucciso dai cani di famiglia a Eboli, e che riapre la discussione su alcune razze canine cosiddette “pericolose”.

Il dramma questa volta ad Acerra, provincia di Napoli; Vincenzo Loffredo, 24 anni, lo scorso 15 febbraio ha portato la sua bimba in ospedale, attorno alle 23, mentre la madre era al lavoro in una pizzeria, raccontando inizialmente di essere stati aggrediti da un cane randagio.

A distanza di poche ore, tuttavia, un cambio improvviso della versione: l’uomo ha raccontato di essersi addormentato verso le 22:30 nel lettone con la bambina accanto, e di averla ritrovata, al risveglio, in una pozza di sangue, presumibilmente uccisa dal pitbull di famiglia, senza aver sentito nulla né essersi minimamente accorto di quanto stava accadendo. Su questa seconda ricostruzione ci sarebbero dei riscontri.

La compagna di Loffredo, arrivata in ospedale, si è scagliata contro il compagno.

Adesso a guidare le indagini è la Procura di Nola, sotto la direzione di Marco Del Gaudio, e tanti sono gli interrogativi a cui si cercherà di dare una risposta, in primis riguardanti una possibile aggressività preesistente nell’animale. Secondo alcuni vicini, infatti, la scorsa estate il pitbull sarebbe scappato dalla sorveglianza dei padroni e si sarebbe scagliato, uccidendolo, contro un cane più piccolo.

“Un anno fa quel pitbull ha ucciso il cagnolino che avevo in custodia – ha raccontato una dogsitter ai media –  è arrivato alle spalle all’improvviso e lo ha ammazzato con un morso. Ho segnalato la vicenda all’Asl e so che il padrone del cagnolino ha presentato denuncia”.

“Avevamo avvisato più volte che era aggressivo – è un’altra testimonianza – Abbiamo chiamato anche i vigili urbani. I due ragazzi, invece, sostenevano che era buono e che non avrebbe fatto del male a nessuno. Eravamo affacciati al balcone quando uccise il cagnolino, lo azzannò e non riuscirono a strapparglielo dalle fauci. Fu drammatico”. E ancora “Non è giusto, non doveva morire la piccola. Avevamo detto e ridetto ai genitori che quel cane era pericoloso, ma niente: non ci hanno voluto ascoltare”.

Ci sarà quindi da capire cosa potrebbe aver scatenato la rabbia nel cane di famiglia, ma anche come Loffredo non sia stato svegliato dai rumori o dalle urla della bambina mentre il cane la stava aggredendo; per questo motivo per l’uomo sono stati disposti gli esami tossicologici. L’appartamento della coppia è stato sequestrato, il cane al momento affidato al servizio veterinario dell’Asl Napoli 2 e trasferito in un canile; anche su di lui, che sembrerebbe privo di microchip, saranno effettuati esami per rilevare eventuali tracce biologiche della bambina.

Sul corpicino della piccola Giulia Loffredo è stata disposta l’autopsia, mentre è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!