Giulia Casati, creator milanese classe 2001, si è sfogata su TikTok contro chi la giudica a causa del suo fisico. Nel video, della durata di quasi sette minuti, la ragazza si rivolge a tutte le persone che chiedono insistentemente ‘che cosa le sia successo’, riferendosi al fatto che la ragazza, negli ultimi mesi, abbia preso qualche chilo.

Sono satura. È arrivato il momento di parlare, anche se non avrei voluto perché mi sembra assurdo che voi dobbiate spingere le persone a parlare per forza dei propri problemi, però sono stufa e sto vivendo questa cosa malissimo”, esordisce nella clip, che conta ormai oltre due milioni di visualizzazioni.

Poi, confessa di sentirsi costretta a controllare il proprio aspetto fisico prima di pubblicare qualsiasi cosa. “Devo controllare che non si veda la ciccia qua, che non si veda di là per poi arrivare alla conclusione di non metterlo perché tanto sarò solamente insultata. Vi sembra normale? Fate ca**re, ve ne rendete conto? Non faccio più TikTok in costume perché per il primo che ho messo è scoppiato il putiferio”. Poi, lancia un messaggio importante sull’accettazione di sé.

L’unico motivo per cui vorrei pubblicare video e sbattermene dei vostri commenti orrendi è perché vorrei che tutte le ragazze si sentissero bene con il proprio corpo e che diventi la normalità essere belle anche se non si è alte, magre e con la pancia piatta.

Infine, la creator milanese rivela ai suoi follower il suo malessere: “Io ci sto male, in questa vacanza che ho fatto ho registrato tanti video come questi ma non mi sentivo mai di rispondere nel modo giusto. Io voglio spiegarvi che, con questa mentalità, aumentate semplicemente questi canoni di mer*a. Vi eravate abituati a vedermi com’ero prima, che pesavo tot chili e ora che sono diversa, non va bene?” dice, rivolgendosi direttamente a chi le fa body shaming e puntando il dito contro i canoni di bellezza che si propagano sui social network.

E conclude, a mo’ di sfida: “Non vi racconterò cosa mi è successo, sono cavoli miei, non ve lo do il contentino”.

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