Una donna originaria di Cuneo ha dato alla luce una bambina alla Città della Salute di Torino presso la Ginecologia e Ostetricia universitaria 1, diretta da Chiara Benedetto, dove era stata ricoverata per un’attenta valutazione della sua situazione. La 43enne, che era alla sua quinta gravidanza, stava affrontando una gravidanza in utero erniato, ovvero all’interno di una grande ernia al di fuori della cavità addominale.

Sin da subito i medici che l’avevano presa in cura avevano iniziato a sospettare quanto poi è stato confermato dalla risonanza magnetica, pur consapevoli che il suo era un “caso ad alto rischio” da affrontare con la massima cautela. In tutto il mondo in 50 anni si sono riscontrati solo 16 casi di gravidanze a termine in un utero erniato al di fuori dell’addome.

Il parto è stato così programmato sfruttando i più recenti mezzi tecnologici a disposizione, in modo tale da preservare il più possibile lo stato di salute della gestante e del feto, che si è poi rivelato essere una femmina.

La donna è stata così sottoposta a un taglio cesareo alla 37esima settimana di gravidanza grazie al supporto di controllo ecografico intra-operatorio per garantire la nascita in sicurezza della bambina (2240 gr), con l’obiettivo anche di preservare, nonostante le difficoltà, l’utero della partoriente.

Una volta nata la bimba, l’equipe ha provveduto a ricostruire la parete addominale della neomamma attraverso una protesi biologica, che serviva a ridurre il più possibile la possibilità di andare incontro a complicazioni legate al post intervento. In un primo momento i dottori che hanno seguito la 43enne hanno optato per un ricovero, durato comunque solo qualche giorno, in terapia intensiva, allo scopo di monitorare i parametri vitali della donna. Successivamente è stata trasferita in reparto, per poi arrivare alle dimissioni sei giorni dopo.

Soddisfatto dell’operato del personale il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle: “Si tratta dell’ennesimo intervento miracoloso che ha permesso di salvare mamma e neonata. Ancora una volta la Città della Salute di Torino conferma di essere un’eccellenza a livello piemontese ed italiano in tutti i campi della sanità – ha fatto sapere in una nota diramata dalla struttura – Mi complimento per il lavoro sinergico delle numerose équipes che hanno partecipato a questo straordinario intervento multispecialistico”.

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