Belmaya Nepali è nata a Pokhara, in Nepal, e la sua non è stata una vita facile. Fin da piccola ha dovuto superare povertà, violenze, abusi e discriminazioni di genere.

La sua vita è cambiata improvvisamente quando per la prima volta ha tenuto in mano una macchina fotografica. Come riportato dalla stampa, la regista britannica Sue Carpenter, venuta nel suo orfanotrofio a Pokhara, le mostrò la macchina e la ragazza restò incantata.

Quando ho toccato la fotocamera per la prima volta mi sono chiesta, cos’è questa scatola? Ero così curiosa“, dice Belmaya Napali. “Ho scattato centinaia di foto. Lo amavo. Ho pensato: avrò una vita migliore“.

Il nuovo documentario di Belmaya, dal titolo I am Belmaya, “Io sono Belmaya”, racconta la sua storia e la passione per il cinema che l’ha portata a diventare una regista pluripremiata, con il documentario che ha co-diretto uscito nei cinema e on-demand.

Nepali ha affrontato fin da piccola ogni tipo di ingiustizia.. Lei è nata in una famiglia Dalit, che in Nepal è la casta (o classe sociale) più bassa. Questo l’ha portata a dover far fronte all’estrema povertà e alla sottomissione a una rigida società patriarcale. Poi, quando aveva 9 anni, i suoi genitori morirono e lei fu costretta a recarsi in un orfanotrofio di Pokhara.

Ma fu proprio in quell’orfanotrofio che la sua vita ebbe una svolta decisiva. Nel 2006, la regista Sue Carpenter (che ha co-diretto e prodotto I am Belmaya) visitò la struttura per un progetto fotografico.

Sebbene Belmaya Nepali si fosse perdutamente innamorata delle macchine fotografiche, non era semplice per lei sviluppare questa passione. “Ci picchiavano e non ci lasciavano usare la telecamera dopo che Sue se n’era andata”, dice.

A 18 anni, la ragazza fu costretta a sposarsi in quanto non c’erano per lei possibilità di essere economicamente indipendente. Il matrimonio, però, non fu felice. “Ogni sera tornava a casa ubriaco e mi picchiava“, ha raccontato Nepali.

Poi, nel 2014, Sue Carpenter ha incontrato di nuovo Nepali e la ragazza ha deciso di inseguire il suo sogno e studiare cinema con lei. Il marito di Nepali non approvava e la picchiava per questo, ma tre anni fa è riuscita infine a salvarlo.

Adesso, Belmaya Napali è una mamma single di successo. I Am Belmaya ha vinto il premio come miglior documentario al festival del cinema asiatico del Regno Unito.

Questo non è il mio ultimo film e non mi fermerò ora“, ha dichiarato Nepali. “Farò più film sulla disuguaglianza, l’ingiustizia e la discriminazione affrontate dalle donne nepalesi“.

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