“Non mi sono consegnato per non mettere nei guai gli altri”, queste le parole di un cittadino americano ed ex militare che ha confessato per la prima volta di essere lui l’autore materiale degli omicidi che si sono consumati a Firenze fra il 1974 e il 1985. Sarebbe lui, dunque, il mostro di Firenze al punto che la Procura sta già indagando per fare luce su questa testimonianza: l’uomo ha ammesso in una telefonata di essere il serial killer noto negli Usa col nome di “Zodiac”.

A supportare questa testimonianza ci sarebbero compatibilità biografiche e la presenza dell’identità dell’autore di queste ammissioni nei messaggi cifrati del killer americano inviate, a suo tempo, alla stampa americana. Si tratterebbe – come ricostruito da Il Giornale che è in possesso del documento che contiene la testimonianza choc – della stessa persona che il postino Mario Vanni aveva chiamato “Ulisse” nel corso di un’intercettazione che risale al 2003 nel carcere Don Bosco di Pisa.

In questo documento, che consta di quattro pagine, ci sarebbe una vera e propria ammissione di responsabilità da parte del presunto serial killer che uccise negli anni ’70 e ’80 almeno sette coppie di ragazzi a Firenze. A confessarlo è un ex funzionario americano ormai in pensione. “Ulisse”, dunque, sarebbe l’autore non solo dei delitti fiorentini ma anche degli omicidi commessi fra il 1966 e il 1974 in California dove morirono almeno 6 persone. Delitti che, in quel caso, rivendicò in una lettera firmandosi “Zodiac”. L’americano avrebbe ammesso tutte le sue responsabilità l’11 settembre 2017 nel corso di una telefonata. Ma, almeno fino ad ora, non si è costituito.

Questa vicenda, che adesso ha portato all’ammissione di colpevolezza da parte di “Ulisse”, è stata possibile grazie a un testimone, probabilmente un giornalista, che ha incontrato il presunto killer divenendo il suo biografo. In quell’occasione, incalzato dalle domande del croniste, “Ulisse” ha raccontato tutto. O quasi.

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