Nelle scorse ore, il Ministro agli Affari Regionali, Francesco Boccia, a seguito dei vari episodi che si sono registrati nel weekend, ha lanciato un monito al Paese attraverso le pagine de La Stampa:

“Per lo ‘sblocco’ della mobilità tra Regioni, faremo le nostre valutazioni: non dobbiamo dimenticare che siamo ancora dentro il Covid-19 e dunque chi alimenta una movida sta tradendo i sacrifici fatti da di milioni di italiani”.

Il Ministro ha riferito che, dopo due mesi di lockdown, era prevedibile che le persone si mettessero, metaforicamente, a correre “con una gran voglia di libertà, ad abbracciare la natura e si spera presto anche gli amici”.
Cosa ben diversa sono gli assembramenti di alcune movide” avverte Boccia.

Corriamo il rischio di rimandare la fase 3, tradendo i sacrifici che loro stessi hanno fatto. Per non parlare degli operatori sanitari, o degli italiani che non ci sono più. Che senso ha bruciare tutto per una notte da movida?” si è chiesto il Ministro facendo appello al buonsenso dei cittadini.

Nei giorni scorsi era stato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a sollevare i suoi dubbi sulla ripresa prematura della movida notturna. I primi preoccupanti episodi lo avevano spinto a emanare un’ordinanza di chiusura di bar e locali entro le 23.

 “Possiamo sfruttare l’occasione per ribadire che non c’è bisogno di prendere le pasticche…di rincretinirsi con i super alcolici.” ha spiegato il Governatore Campano nel corso di una diretta facebook.

Ogni fine settimana avevamo decine di ragazzini, anche di 13 anni, che finivano in coma etilico. A 13 anni, in coma etilico, nei nostri Pronto Soccorso! I baretti della movida resteranno chiusi alle 23.

“Non dobbiamo generalizzare, ci sono tanti gestori di bar che operano bene, ma la dimensione raggiunta da questo fenomeno è esagerata. Vogliamo cogliere l’occasione per sviluppare non solo una campagna per avere l’epidemia zero, ma per avere anche cafoneria zero.”

“Vorremmo far partire una campagna anche di valore internazionale: no boor, cafoni zero. Una bella occasione per far crescere anche lo spirito civico e soprattutto per umanizzare i momenti di incontro e di divertimento.”

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