Finalmente arriva una buona notizia sull’emergenza sanitaria mondiale del Coronavirus, a rivelarcela è il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta (Usa).

“Continua la grande ritirata di Sars-CoV-2 dall’Italia. Il virus preferisce il freddo”.

Il virologo Silvestri sul suo profilo social commenta ogni giorno gli ultimi dati della Protezione Civile su quanto sta accadendo nel nostro Paese. Dall’ultimo bollettino, possiamo confermare che i ricoveri in terapia intensiva per Covid-19 sono ancora in calo, ma calano anche i ricoveri ospedalieri e i decessi.

Guido Silvestri ha mostrato ottimismo sui social, è virologo originario di Senigallia ma attualmente sta lavorando negli Stati Uniti presso l’University di Atlanta e nel mondo è considerato uno dei massimi esperti in materia.

Con l’arrivo della bella stagione, il coronavirus potrebbe scomparire o almeno attenuarsi:

“Quando si dice ‘a questo virus non piace il caldo’ non ci riferisce alla temperatura a cui il virus stesso viene disattivato dal calore, ma alle temperature che rendono instabili le goccioline di fomiti (saliva, starnuti, tosse etc) che trasportano il virus nell’ambiente.

Questo meccanismo è noto ai virologi da decenni, e spiega perché tutte le infezioni virali respiratorie sono altamente stagionali con chiarissima predilezione per l’inverno. Onestamente pensavo che fosse un concetto ovvio, di quelli che ogni studenti principiante di microbiologia impara nel primo mese di lezione, ma vedo che è bene spiegarlo di nuovo”.

L’esperto ha spiegato che i dati di questi giorni fanno ben sperare nel superamento dell’emergenza coronavirus ma si è raccomandato con tutti di non abbassare ancora la guardia, soprattutto nella Fase 2 che inizierà il 4 maggio come ha annunciato il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di domenica 26 aprile in cui ha illustrando il nuovo Dpcm.

Secondo Guido Silvestri, con l’allentamento del lockdown tutti dovremmo seguire delle regole precise che includono il monitoraggio delle infezioni e del livello di immunità attraverso i test sierologici e virologici, la flessibilità sia nel riaprire che nel richiudere le zone più a rischio qualora dovesse essere necessario.

L’ultima regola secondo l’esperto è la coordinazione: non solo a livello nazionale e tra regioni ma anche a livello internazionale integrando le strategie utilizzate in Europa, Cina, Usa e così via.

Un altro consiglio che il virologo ha voluto dare è di usare le mascherine, rispettare il distanziamento sociale e prestare massima attenzione all’igiene personale. Queste precauzioni saranno cruciali soprattutto nelle prime settimane di apertura.

“Presto, cari amici, torneremo tutti alla normalità, ne sono convinto. Ma dobbiamo gestirla bene questa transizione, non alla carlona, perché il rischio di andare a sbattere contro un altro muro non è per niente piccolo”.

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