I bambini dovrebbero usare gli iPad nei ristoranti? Il dilemma divide mamme e papà

Il video di un papà che cerca di calmare la bambina al ristorante senza ricorrere ai dispositivi tecnologici ha riaperto il dibattito sull'opportunità di far trascorrere del tempo davanti allo schermo ai più piccoli, ma anche sui giudizi sulla genitorialità.

Benché il mondo scientifico sia concorde nell’affermare che i dispositivi tecnologici dovrebbero essere tenuti lontani dai bambini almeno fino ai 12 anni di età, non è sempre facile per i genitori affrontare determinate situazioni con figli piccoli, ad esempio una normale cena al ristorante.

E un TikTok virale di un papà ha riaperto inevitabilmente il dibattito sul tema; il video, intitolato “combattiamo per le nostre vite nei ristoranti per non trasformarla in una bambina iPad”, mostra un papà che lotta con una bambina irrequieta e dimenante mentre cerca di godersi una cena fuori. I commenti? Un mix di ammirazione, solidarietà e discussioni sull’opportunità di far trascorrere del tempo, e nel caso quanto, ai figli davanti a smartphone o tablet.

“Siamo realistici: sono una mamma che fa affidamento sugli schermi – scrive un’utente – Lunghi viaggi in macchina? Arriva l’iPad. Viaggi in aereo? Non negoziabili. Fine settimana in cui ho bisogno di un momento per respirare? Tempo davanti allo schermo, andiamo. Ma ogni famiglia negozia i propri limiti con la tecnologia e per alcuni, la linea dura è niente schermi a tavola”.

“La mia bambina pensa che l’iPad funzioni solo nei ristoranti e in macchina”, scrive divertita un’altrea mamma, mentre un’altra sottolinea la facilità con cui si giudicano i genitori in base alle scelte che compiono, spiegando che non si è più o meno buoni genitori se si decide di far passare del tempo davanti allo schermo ai figli: “Nessun tempo davanti allo schermo = buoni genitori. Tempo davanti allo schermo per salvare la tua sanità mentale = buoni genitori. Siamo tutti qui solo per cercare di sopravvivere alla genitorialità, non c’è bisogno di distruggerci a vicenda”.

Un punto di vista condiviso anche da un’altra mamma:”La gente ti giudicherà se tuo figlio urla o non sta fermo, e ti giudicherà se lo metti davanti a uno schermo. Non vinciamo mai.”

Di certo c’è che il mondo pediatrico, a partire dall’American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda che il tempo trascorso davanti allo schermo per i bambini sotto i 2 anni sia molto limitato, fatta eccezione per le videochiamate, e che i bambini più grandi abbiano un tempo di visualizzazione limitato e di alta qualità. Naturalmente, la realtà della genitorialità moderna implica che queste linee guida siano più suggerimenti che regole rigide e veloci.

Ma ecco la sfumatura: sebbene un tempo eccessivo davanti allo schermo possa avere degli svantaggi, un approccio ben bilanciato, che includa momenti intenzionali senza schermo, è ciò che conta davvero. Ecco perché alcuni genitori tracciano un limite all’ora dei pasti, credendo che sia uno dei posti migliori per praticare conversazioni nel mondo reale, pazienza e abilità sociali.

La cosa importante, in ogni caso, è il non giudicarsi in base alle decisioni che si prendono per i propri figli, o il non ridurre tutto a commenti banali come “Potresti semplicemente evitare di uscire a cena”: la genitorialità non è essere martiri, e ogni genitore si destreggia come meglio può per cercare di far combaciare le esigenze di tutti i componenti della famiglia.

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