Jake Gyllenhaal ha rivelato in una recente intervista con The Hollywood Reporter di essere “legalmente cieco“. A 43 anni, Gyllenhaal ha parlato della sua disabilità visiva con una sorprendente prospettiva positiva. “Mi piace pensare che sia vantaggioso,” ha dichiarato. “Quando al mattino non riesco a vedere, prima di indossare gli occhiali, è un momento in cui posso stare con me stesso.”

Sin da quando era un bambino, Jake Gyllenhaal ha dovuto confrontarsi con vari problemi visivi. All’età di sei anni gli fu diagnosticato l’occhio pigro, una condizione che, fortunatamente, si risolse naturalmente col passare del tempo. Tuttavia, anche oggi, per poter vedere chiaramente, Gyllenhaal necessita di lenti correttive estremamente forti o di occhiali con lenti talmente spesse che lui stesso le ha paragonate ai “fondi delle bottiglie di Coca-Cola,” come ha rivelato in un’intervista con The Hollywood Reporter.

Nel sistema di misurazione americano, la sua vista è classificata come 20/1250: ciò significa che quello che una persona con una vista normale può vedere a una distanza di 1250 piedi (circa 300 metri), lui può vederlo solo entro 20 piedi (circa 6 metri).

Questa disabilità visiva ha influenzato la carriera di Gyllenhaal in modi unici, permettendogli di immergersi nei personaggi che interpreta e dimostrare che anche una limitazione può diventare una fonte di forza e creatività. Nel dramma sportivo Southpaw, ad esempio, si è tolto le lenti a contatto per una scena drammatica, così da potersi concentrare sull’ascolto e sulla percezione degli altri attori in un modo più intenso. Per quanto riguarda gli occhiali, Gyllenhaal trova ispirazione in Paul Newman, che indossava spesso gli occhiali in modo molto curioso, appendendoli all’orecchio.

Gyllenhall ha poi aggiunto che gli piace lavorare a progetti che rappresentano delle sfide per lui, anche se lo “spaventano un po'”. “La sensazione che voglio avere è, posso farcela? Voglio parti che mi mostrino cose che ancora non conosco di me stesso”.

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