Si chiamava Jamelatu Tsiwah, nata a Verona da una famiglia ghanese, la ragazza ritrovata senza vita a Bensham Lane, nel quartiere Croydon, a sud di Londra.

Tsiwah, per tutti Jamila, dopo aver frequentato l’Istituto Sammicheli aveva lasciato l’Italia nel 2013 per andare a vivere in Inghilterra, dove si era laureata e aveva da poco fondato anche l’associazione She Breaks Barriers, per dare assistenza a giovani donne in difficoltà. Lo scorso 20 gennaio, attorno alle 19, è stato segnalato alla Metropolitan Police il corpo di una donna priva di conoscenza in una proprietà, risultata poi essere proprio Jamila Tsiwah, di cui i soccorsi non hanno purtroppo potuto che constatare il decesso, avvenuto, secondo l’esame autoptico, per una compressione del collo.

Per l’omicidio della 31enne veronese è stato arrestato un ventunenne senza fissa dimora, Larry Nimoh, un ragazzo con molti problemi che la vittima aveva cercato più volte di aiutare; un uomo che, stando alle parole del detective capo Alex Gammampila, rappresentava una minaccia per la comunità, e che a breve dovrà essere giudicato per il delitto presso la  Westminster Magistrates’ Court.

La BBC riferisce inoltre che un secondo uomo, coetaneo di Nimoh, è stato arrestato e successivamente rilasciato in attesa di ulteriori sviluppi; Gammampila ha chiesto massima collaborazione ai cittadini della zona per fare luce sull’accaduto, visto che dinamica e movente dell’omicidio restano, al momento, ancora avvolti dal mistero.

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