Al Festival di Venezia è stata la volta di Queer, il nuovo lavoro di Luca Guadagnino, già regista di Chiamami col tuo nome; anche questa volta la pellicola è ispirata a un romanzo, di Williams S. Borroughs, e vede come interprete principale Daniel Craig, che, smessi i panni dell’agente segreto più famoso al mondo, James Bond, ha deciso di accettare un ruolo completamente diverso, e di stravolgere il suo look generalmente molto curato.

Visti i temi del film, e la connessione di Craig con l’agente 007, una giornalista australiana ha pensato di domandare, in conferenza stampa “Ci sarà mai un James Bond gay?”. Se Craig ha guardato verso il cielo, Guadagnino ha deciso di rispondere: “Ragazzi, facciamo gli adulti per un secondo. Non c’è modo di aggirare il fatto che nessuno saprebbe mai quali sono i reali desideri di James Bond. Detto questo la cosa importante è che compia le sue missioni”.

Queer racconta la storia di William Lee, ispirato allo stesso Borroughs, un uomo che, negli anni ’50, vive una profonda crisi emotiva e sessuale, andando a Città del Messico per circuire degli uomini. Il film è stato descritto dagli spettatori del Festival come provocatorio e scioccante, ma anche affascinante, sottolineando anche la magistrale interpretazione di Craig.

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