Fa un test del Dna casalingo e fa riaprire un cold case di 27 anni prima, "incastrando" la nonna

È accaduto nel Michigan, dove una ragazza ha raccontato in un video TikTok come la polizia l'abbia contattata dopo aver fatto un test del Dna per gioco, spiegando di aver riaperto il caso di una neonata abbandonata 27 anni prima.

La 23enne Jenna Rose Gerwatowski ha pubblicato un video sul proprio account TikTok in cui ha spiegato come un test del Dna fatto per gioco ha permesso di risolvere un cold case risalente a 27 anni, facendo finire dietro le sbarre… La sua nonna materna.

La ragazza, dello stato del Michigan, ha spiegato di aver acquistato un test del Dna casalingo imitando un’amica, ma che quest’ultimo è poi finito nelle banche dati, permettendo alla polizia, circa un anno dopo, di scoprire che vi erano delle corrispondenze tra il suo profilo e quello di una neonata abbandonata in fasce nella stessa zona quasi trent’anni prima; per questo motivo, Gerwatowski ha ricevuto una chiamata dagli agenti del posto che la informavano di aver riaperto il caso proprio dopo aver rilevato quella corrispondenza.

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“Non ho mai incontrato mia nonna fino ai miei 14 o 15 anni – spiega la ragazza nel video – per ragioni che non sono affari miei, e che dovrà raccontare mia madre, quando e se si sentirà pronta […] CIrca un anno dopo aver fatto il test un poliziotto mi ha chiamato dicendo che mi avrebbe messo in contatto con una donna, perché avrebbero dovuto inserire il mio Dna in un database globale – ha aggiunto la 23enne, spiegando che il caso di cronaca che l’ha indirettamente coinvolta era molto famoso nella sua città, noto come Baby Garnet case – All’inizio pensavo a una truffa, soprattutto quando la donna ha chiesto la mia password, ma poi, qualche tempo dopo, ho trovato mia cugina a casa mia che mi ha detto ‘Dovresti proprio richiamarla, perché non è uno scherzo’. Hanno prelevato anche il Dna di mia madre scoprendo che si trattava di una parente diretta della vittima”.

Il 26 giugno 1997 un operaio scoprì il cadavere di una neonata nella toilette di un campeggio di Garnet Lake, nella Penisola superiore, morta, secondo quanto stabilito dall’autopsia, per asfissia; per le autorità la morte della piccola si sarebbe potuta evitare se la madre avesse chiamato i soccorsi.

Tuttavia, per 27 anni l’identità della donna che aveva abbandonato la figlia neonata senza vita è rimasta sconosciuta, fino al test effettuato da Jenna Rose Gerwatowski, che ha permesso di stabilire che la piccola fosse proprio sua zia, ovvero una sorella di sua madre.

Grazie al test fatto per gioco dalla ragazza la polizia è riuscita quindi anche a risalire a Nancy Ann Gerwatowsk, la 62enne adesso in carcere con l’accusa di omicidio colposo, omicidio colposo involontario e occultamento della morte di un individuo; la donna, che dal Wyoming è stata riportata nel Michigan, dovrà rispondere delle accuse, per cui rischia l’ergastolo, il prossimo 22 dicembre, all’apertura del processo a suo carico.

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