Narratore, poeta, saggista, traduttore, filosofo e accademico questo era Jorge Luis Borges. Nato a Buenos Aires il 24 agosto 1899 è stato uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo. È famoso sia per i suoi racconti fantastici, sia per la sua più ampia produzione poetica. Tra i tanti temi che Borges ha trattato quello che merita una menzione speciale è senza dubbio il sentimento più complesso che viviamo e che affrontiamo ogni giorno, l’amore.

Il modo con cui descriveva questa emozione porta a una riflessione su questo sentimento così difficile. Il realismo quasi magico del poeta ci consente di smascherare la presunta perfezione dell’amore e ci regala un nuovo modo di concepirlo e viverlo. Liberi dall’idea di relazioni che devono essere solo idilliache, tutto ritorna su di un piano più onesto, e si può anche capire dove si possono annidare i rapporti malati. Tra le poesie più belle ed emblematiche c’è È l’amore:

È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.

Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.

La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica.

A cosa mi serviranno i miei talismani:

l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,

le gallerie della Biblioteca, le cose comuni,

le abitudini, la notte intemporale, il sapore del sonno?

Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.

È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,

l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.

È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.

C’è un angolo di strada dove non oso passare.

Il nome di una donna mi denuncia.

Mi fa male una donna in tutto il corpo

Strettamente collegato a questo sentimento c’è il rapporto che Borges aveva con le donne . Non si contano gli amori perduti che gli sono attribuiti, e pare che per molto tempo nessuna potesse avvicinarlo troppo perché la madre, Leonord Acevedo Suárez, non approvava mai. Si sposò tardi, la prima volta, nel 1967, con Elsa Astete Millán, un’amica di undici anni più giovane. Divorziarono poco dopo, nel 1970. 

Alla morte della madre, il poeta si avvicinò a María Kodama, sua allieva e segretaria. I due si sposarono per procura in Uruguay e viaggiarono molto sino alla morte di Borges nel 1986. Non mancano neanche racconti in cui si percepisce come lo scrittore vivesse l’eros: in Emma Zunz parla del corpo come fosse un testo e in Ulrica descrisse l’amplesso una sorta di possesso dell’immagine.

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