Il motivo per cui Julia Roberts ritenne "una pessima idea" girare il sequel di Notting Hill
A rivelarlo lo sceneggiatore del film campione d'incassi del 1999. Nel secondo capitolo, un cortometraggio, i protagonisti avrebbero divorziato.
A rivelarlo lo sceneggiatore del film campione d'incassi del 1999. Nel secondo capitolo, un cortometraggio, i protagonisti avrebbero divorziato.
A quanto pare Notting Hill, pur avendo 25 anni, è tornato di grande attualità. La commedia romantica diretta da Roger Michell è diventata un vero e proprio cult nel suo genere, grazie anche a battute iconiche e a personaggi che difficilmente si dimenticano, su cui campeggiano, inevitabilmente, i divi Julia Roberts e Hugh Grant.
E, se proprio Grant è tornato a parlare recentemente del suo personaggio nel film, il timido e impacciato proprietario di una libreria dedicata ai viaggi, definendolo addirittura “spregevole”, adesso emerge un altro dettaglio finora rimasto sconosciuto: in un’intervista a IndieWire Richard Curtis, lo sceneggiatore del film, ha spiegato che Julia Roberts rifiutò di girare il secondo capitolo, per una ragione molto semplice.
Anna Scott e William Thacker, i personaggi interpretati dai due attori, avrebbero infatti divorziato.
Un’idea che l’attrice di Pretty Woman ha definito “pessima”. Curtis ha però tenuto ad aggiungere che il film sarebbe stato in realtà un cortometraggio per sostenere un evento benefico, sulla scia di quanto fatto con un altro film campione d’incassi di cui ha firmato la sceneggiatura, Love Actually (in cui recita ancora Hugh Grant).
A proposito di Hugh Grant, come detto l’attore in una recente intervista a Vanity Fair ha parlato di diversi suoi personaggi, compreso il libraio del film del ’99, con aria piuttosto critica: “Ogni volta che salta fuori quel film mentre faccio zapping bevendo un paio di drink penso solo: ‘Perché il mio personaggio non ha palle?’. C’è una scena in quel film in cui Anna è a casa mia e i paparazzi suonano il campanello. Quando apro sono davanti alla porta ed io lascio passare Anna senza fermarla. È orribile. Non ho mai avuto una ragazza, o addirittura una moglie, che non mi abbia chiesto “’Perché diavolo non l’hai fermata? Cosa c’è che non va in te?’. E non ho davvero una risposta a questa domanda. La scena è stata scritta così e penso che sia spregevole, davvero”.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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