Kathleen Folbigg rilasciata dopo 20 anni di carcere grazie alla scoperta di una mutazione genetica

Il Tribunale di Sidney ha scarcetato la madre ritenuta responsabile della morte dei quattro figli, grazie agli ultimi sviluppi nel campo della genetica che hanno permesso di identificare la presenza della mutazione Calm2 nel Dna della donna e in due dei suoi bambini.

È stata scarcerata Kathleen Folbigg, 55enne australiana, condannata nel 2003 a 40 anni di reclusione per la presunta uccisione dei suoi quattro figli, scomparsi tra il 1989 e il 1999. La donna ha già scontato 20 anni di carcere ed è stata rilasciata questa mattina, 5 giugno 2023, dopo la sentenza del giudice del Tribunale di Sidney arrivata in seguito alle ultime evidenze scientifiche sviluppate nel campo della genetica, che hanno riscontrato la presenza della mutazione Calm2, un’alterazione congenita che può portare alla morte improvvisa, nel Dna dell’accusata e di due delle figlie decedute.

Con le evidenze disponibili oggi, possiamo concludere che esiste un ragionevole dubbio sulla colpevolezza di Ms. Folbigg”, ha dichiarato la procuratrice Sally Dowling qualche giorno prima della scarcerazione, come riportato da Repubblica, facendo riferimento agli studi combinati di alcuni scienziati vincitori del Premio Nobel che, nel 2021, hanno identificato nel Dna della donna e delle sue bambine il gene Calm2, un difetto ereditario che causa la calmodulinopatia, una malattia del cuore che può portare alla morte improvvisa, ritenuta dal giudice di Sidney come la reale causa del decesso delle due piccole. “È uno dei primi casi nel mondo in cui un’Accademia scientifica ha agito come consulente durante un processo criminale”, hanno commentato i ricercatori.

Come riportato dall’Ansa, anche gli altri due neonati della donna sarebbero deceduti a causa di un altro disturbo neurogenetico, in grado di provocare episodi di epilessia e convulsioni.

Le vicende risalgono a vent’anni fa, quando Folbigg era stata ritenuta responsabile della morte di Caleb, ad appena 19 giorni di vita, di Patrick, deceduto all’età di otto mesi, e di Sarah e Laura, venute a mancare quando avevano 10 e 18 mesi: tutti i neonati erano morti improvvisamente mentre si trovavano nella culla.

In tutti questi anni, tuttavia, Kathleen Folbigg si è sempre dichiarata innocente, nonostante le osservazioni del medico legale che, all’epoca, avevano contribuito in maniera decisiva alla sentenza finale del giudice: “Non si sono mai visti quattro casi di morte naturale nella stessa famiglia”. Invece, proprio in queste ore, grazie alle ricerche effettuate da diversi scienziati, tra cui Peter Schwartz, direttore del Centro per le aritmie cardiache di origine genetica dell’Auxologico Irccs di Milano, la donna è stata scarcerata dall’istituto penitenziario di Grafton.

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