Le fake news sono una delle insidie peggiori del mondo social, e a caderci spesso non sono semplicemente i naviganti del web, ma anche testate importanti e accreditate.

Diffondere notizie false su Internet è un’arma che spesso viene usata anche per screditare avversari politici o, al contrario, elogiare alcuni personaggi e, più in generale, come strumento di propaganda. Proprio con questo intento è stata diffusa la foto del Ken incinto, riportata da un sito web filo russo, scritto però in lingua francese, pro-Russia Pravda-FR.com, che sotto l’immagine della bambola con tanto di pancione in bella vista ha scritto “Le vendite di Ken incinto battono tutti i record” e “Questi sono i valori occidentali”.

Il bambolotto dell’eterno fidanzato di Barbie, però, non solo non ha battuto alcun record di vendita, ma non esiste: l’immagine è stata infatti creata sfruttando l’intelligenza artificiale, e diffusa dalla pagina instagram The Forbidden Toys, che ha intenti goliardici.

“Prototipo rimasto non prodotto da Mattel”, recita la caption del post. Che sia un evidente falso lo dice non solo l’azienda informatica tedesca DSA, spiegando che la foto stessa è stata sviluppata con l’IA, ma anche l’account di The Forbidden Toys, che ha confermato che l’immagine è stata generata con MidJourney. Peraltro, un occhio minimamente più attento avrebbe compreso fin dal post originale che si trattava di un joke: sarebbe stato sufficiente leggere gli hashtag di accompagnamento, fra cui spiccano #ai, #aitoys, #midjourney ed #aiart.

Nonostante le rassicurazioni sulla falsità della notizia, però, molta gente l’ha comunque presa per vera, indignandosi non poco, come testimoniato da alcuni post apparsi, soprattutto su X, che, confermando – non si sa su quali basi – la scelta di Mattel di immettere sul mercato la bambola, commentavano “La fine è vicina”, “È normale questa cosa?”.

C’è comunque da dire che questa non è la prima volta in cui un Ken incinto suscita un vespaio di polemiche: nel 2022 il sito satirico The Babylon Bee aveva pubblicato una notizia simile, che diffondendosi aveva scatenato la medesima ondata di proteste, tanto da costringere Mattel a intervenire per chiarire che si trattasse di una bufala.

In questo caso, il sito vicino al Cremlino ha usato ad hoc il post per rimarcare il lento infiltrarsi della cosiddetta (e inesistente) ideologia gender nelle democrazie occidentali, sfruttandola quindi per la propria propaganda. Un’operazione che è riuscita a causa della superficialità di molti utenti che, in rete, leggono notizie senza troppa attenzione e, soprattutto, senza preoccuparsi di accertarne davvero la veridicità, esattamente tutto ciò che è alla base della diffusione delle fake news.

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