Con 75 voti favorevoli la Danimarca vieta l’uso in pubblico di indumenti che coprono il viso, sotto accusa ci sono il niqab e il burqa utilizzato da alcune donne musulmane più conservatrici.

La legge, conosciuta come Burqa ban, segue norme simili già approvate in Francia, Belgio e Austria e vieta l’utilizzo, nei luoghi pubblici, di vestiti che coprano del tutto il viso. Le donne musulmane non potranno indossare i tipici vestiti pena una sanzione pecuniaria per chi trasgredisce.

La legge, appena approvata dal parlamento, avrà validità tra 60 giorni e prevedere che chi dovesse indossare un burqa o un niqab riceverà una sanzione di 134 euro, ma si può salire a 1.343 nel caso in cui la stessa persona venga sorpresa per più di quattro volte a infrangere la legge.

Ovviamente la legge danese consente alle persone di coprirsi il volto per un “motivo chiaro”, come ad esempio il freddo, oltre ai caschi i motociclisti. La legge che vuole andare a colpire proprio niqab e burqua prevede, infatti, il carcere fino a due anni per chiunque costringerà una persona a indossare indumenti che coprono il viso.

La legge è stata presentata al parlamento dal governo di centrodestra e ha trovato 75 voti favorevoli e 30 contrari. Lo stesso governo ha assicurato che il provvedimento non prende di mira alcuna religione perché non bandisce foulard, turbanti o tradizionali copricapo ebraici.

In Italia è vietato girare con indumenti che coprano completamente il volto ma burqa e niqab sono autorizzati dalla clausola di legge, più volte al centro del dibattito politico, che prevede il “giustificato motivo”: quello religioso e culturale. A più riprese, anche in Italia, sono state presentate proposte di legge simili per contenuto a quella in vigore dal 1 agosto in Danimarca.

La norma ha fatto discutere in Danimarca anche perché la presenza di donne musulmane conservatrici non è così rilevante.

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