Sophie Hay, un’archeologa in attività presso il Parco Archeologico di Pompei, ha recentemente condiviso sui suoi profili social immagini raffiguranti i biglietti di scuse inviati nel corso degli anni da alcuni visitatori del parco, accomunati dalla volontà di restituire pietre o piccoli reperti rubati durante la loro permanenza.

La studiosa ha dichiarato che tali biglietti sono ora esposti nell’ufficio del parco accanto agli oggetti restituiti e che prevalentemente sono redatti in lingua inglese. In una conversazione passata con il Messaggero, l’ex direttore del parco, Massimo Osanna, rivelò che da molti anni il Parco Archeologico riceve continuamente “decine di pacchetti postali“, ciascuno contenente “centinaia di reperti” precedentemente sottratti dal celebre sito archeologico.

Sebbene la maggior parte dei turisti restituiscano gli oggetti rubati per via del loro senso di colpa, altri lo fanno per superstizione. Secondo un’antica credenza, infatti, chi ruba reperti dal parco attira su di sé una maledizione. Una turista che ha rubato delle pietre le ha restituite al sito archeologico dichiarando che, secondo lei, le avevano causato il cancro al seno.

“Non sapevo della maledizione” – si legge nel messaggio allegato alle pietre – “Non sapevo che non avrei dovuto prenderle. Nel giro di un anno mi sono ammalata di cancro al seno. Sono una donna giovane e sana, e i medici hanno detto è stata solo “sfortuna”. Per favore accettate le mie scuse. Mi dispiace.”

Una delle lettere più toccanti e drammatiche attualmente esibite proviene da una donna canadese, la quale ha ammesso di aver compiuto anni addietro un furto poi costatole caro: durante la sua luna di miele, infatti, ha trafugato una statuetta.

La donna ha aggiunto un’inquietante confessione: durante il viaggio di ritorno verso casa, il suo neo-sposo ha perso la vita a causa di un improvviso infarto. La piccola statuetta si trovava proprio nel bagaglio del defunto marito.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!