"La prima impressione è quella che conta!", ma è anche vera? Cosa dice la scienza
La prima impressione è davvero quella che conta? Uno studio giapponese ci dice di più in merito a questo tema controverso
La prima impressione è davvero quella che conta? Uno studio giapponese ci dice di più in merito a questo tema controverso
La prima impressione che ci facciamo di una persona è solitamente quella che più ci colpisce e che tende a non sbiadire nel tempo. Giudicare una persona dall’apparenza è qualcosa che facciamo più o meno tutti inconsciamente, ma questa tendenza potrebbe portarci a clamorosi errori di valutazione.
Uno studio giapponese pubblicato a novembre ha constatato che alcune persone hanno una tendenza molto marcata a giudicare rapidamente gli altri in base ai tratti del viso. Queste persone di solito sono anche estreme nei loro giudizi, siano essi positivi o negativi.
In un colloquio di lavoro, ad esempio, le capacità di un candidato potrebbero essere giudicate in un decimo di secondo. Potrebbe essere illuminante il modo in cui muove la mascella, gesticola o muove gli occhi. “Sia gli individui più cauti che quelli impulsivi possono essere soggetti a questi pregiudizi“, ha asserito Atsunobu Suzuki, autore principale della ricerca.
“La nostra scoperta principale è stata che coloro che formulano giudizi più estremi sull’affidabilità di una persona in base alle caratteristiche del viso tendono anche a trarre conclusioni rapide su altre caratteristiche, come la competenza“. Lo studio, inoltre, specifica che le persone traggono le loro conclusioni dall’impressione generale di un volto piuttosto che da una caratteristica specifica.
I ricercatori hanno concluso che oggi si tende a dare un’importanza esagerata alle caratteristiche facciali per quanto riguarda i processi decisionali. “I nostri studi hanno dimostrato che le prime impressioni sono determinate dalle caratteristiche globali del viso, una combinazione multipla di caratteristiche facciali, piuttosto che dalle caratteristiche regionali o razziali. Ad esempio, i volti felici e dall’aspetto femminile tendono a essere percepiti come più affidabili di quelli duri e dall’aspetto maschile”, ha spiegato Suzuki.
Allo stesso tempo, i volti di donna (o comunque con caratteristiche femminili) tendono a essere giudicati meno competenti di quelli maschili, sebbene più affidabili, come si è detto. Questo assioma viene disatteso nei casi di volti femminili particolarmente attraenti. “I volti attraenti sono percepiti come desiderabili e solitamente vengono loro attribuiti alti livelli di affidabilità e competenza”, ha spiegato Suzuki.
Questi giudizi sono stati giudicati prevedibili ma spesso errati dallo psicologo Alexander Todorov, docente presso la Princeton University. Quel che è peggio, secondo Todorov, è che le prime impressioni sono molto difficili da cambiare. Un dato allarmante è che, negli ultimi 10 anni, si è assistito a un forte incremento di questa tendenza che giudica possibile “leggere” il carattere o il temperamento di una persona semplicemente sulla base delle sue caratteristiche fisiognomiche.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
Cosa ne pensi?