Il rapporto divulgato da Almalaurea mostra che il tasso di occupazione dei laureati non solo è tornato ai livelli pre-Covid, ma è aumentato: è anche aumentata, però, l’incidenza dei contratti a tempo determinato.

Il rapporto mette in evidenza che il tasso di occupazione dei laureati a uno, tre e cinque anni dal titolo mostra un tendenziale miglioramento (quasi il 75% a un anno, 85% a tre anni e quasi il 90% a cinque anni). Il rapporto, però, mostra anche che a un anno dalla laurea poco più di 1 laureato su 4 è assunto in via definitiva: a cinque anni dalla laurea 1 laureato su 6 è ancora assunto con un contratto a tempo determinato.

Diamo ora un’occhiata alle lauree più richieste nel mondo del lavoro, nel 2022. A trovare lavoro più facilmente, come mostra il rapporto, sono i laureati in Informatica, Ingegneria, Medicina, Farmacia e buone posizioni anche per gli architetti e i laureati in Economia, tutti sopra il 90% di occupati a 5 anni dalla laurea.

A soffrire di più sono i laureati nelle materie letterarie così come anche i laureati in Giurisprudenza (80%) e i laureati in Psicologia (85%).

Per quanto riguarda la retribuzione dei laureati, Almalaurea assicura che l’aumento degli stipendi è in costante crescita: i laureati ricevono 1.340 euro a un anno dal conseguimento della laurea di primo livello, e 1.407 euro per una di secondo livello. L’aumento degli stipendi risente anche della diminuzione dei contratti part-time.

Ma quali sono le lauree che assicurano gli stipendi più elevati?

I laureati che incassano di più sono i medici e i farmacisti (1.898 euro netti al mese), seguiti dagli ingegneri industriali e dagli informatici (1.851 euro). A seguire ci sono i laureati in Economia (1.706 euro), in Architettura e in Ingegneria civile (1.680 euro), nelle discipline scientifiche (1.625 euro) e in Giurisprudenza (1.619).

Quelli che se la passano peggio sono gli educatori, le maestre d’asilo e delle elementari, gli operatori sociali (1.300/1.400 euro), gli psicologi (1.331 euro) e i laureati in materie umanistiche (1.399 euro).

Come mostra il rapporto di Almalaurea un dato che desta preoccupazione è la disparità di genere: le donne rappresentano quasi il 60% del totale dei laureati italiani (le donne sono anche il 75% nel gruppo medico-sanitario), ma a un anno dalla laurea gli uomini hanno il 12,8% di probabilità in più di trovare lavoro.

 

 

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