La donna che ha ucciso il bimbo di 13 mesi che voleva adottare si filmava sui social
Regno Unito: Laura Castle è stata definita colpevole di aver ucciso il figlio adottivo di 13 mesi, scuotendolo a morte, dopo 5 mesi dall'adozione.
Regno Unito: Laura Castle è stata definita colpevole di aver ucciso il figlio adottivo di 13 mesi, scuotendolo a morte, dopo 5 mesi dall'adozione.
Laura Castle, 38 anni, residente a Barrow-in-Furness, in Cumbria (Regno Unito), è stata dichiarata colpevole dell’omicidio del piccolo Leiland-James Corkill, di 13 mesi, che aveva intenzione di adottare. La donna è stata condannata dalla Preston Crown Court al carcere a vita con una pena minima di 18 anni, come riporta la stampa.
Il piccolo Leiland-James Corkill è morto 5 mesi dopo essere stato affidato alle cure di Laura Castle e di suo marito, Scott Castle, 35 anni, nell’agosto 2020. Il 6 gennaio 2021 i paramedici hanno trovato il bambino insensibile nella casa della coppia a Barrow-in-Furness. Il piccolo è morto il giorno successivo: i medici hanno rilevato che aveva subito un trauma cranico. Laura Castle aveva dichiarato che il bambino si era fatto male cadendo dal divano.
Tuttavia, la corte ha scoperto che la donna aveva recentemente cercato sul web cosa potesse causare una trauma cranico e i sospetti si sono fatti più intensi. Inoltre, un esame post mortem ha confermato che il bambino aveva subito un trauma cranico che non era stato causato da un incidente.
Durante il processo alla Preston Crown Court, Laura Castle si è dichiarata colpevole di omicidio colposo, dopo aver ammesso di aver scosso il bambino in modo che “smettesse di piangere“. Tuttavia, i messaggi che aveva mandato al marito rivelano un quadro ancora più agghiacciante: la donna aveva definito il bambino “una merda” e aveva ammesso di averlo sbattuto più volte e di averlo schiaffeggiato. “Devo smettere di schiaffeggiarlo perché se inizio non mi fermerò a un certo punto e non ci porterà da nessuna parte“, recitava un messaggio, come riportano The Indipendent e SWNS.
La donna si era anche filmata mentre Leiland-James Corkill piangeva e lei tentava di zittirlo, e in un altro video si era ripresa in ospedale, dove lavorava come operatrice sanitaria, mentre faceva espressioni bizzarre e un bambino piangeva vicino a lei.
“Ritengo che il tuo account sminui notevolmente l’entità e il grado di violenza che hai inflitto“, le ha detto il giudice Jeremy Baker, durante la sentenza, come riporta la stampa.
Joanne Close, procuratrice senior di CPS North, ha definito Laura Castle “egocentrica, abusiva e violenta“, come riporta The Independent.
Se mai verrà rilasciata dalla prigione, la donna rimarrà in licenza e soggetta a richiamo per il resto della sua vita. Il marito, invece, è stato assolto.
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