Eccoci qui Fede, io e te.

Ora io devo trovare le parole più belle e più vere per parlare di te, quelle più forti perché ovunque tu sia ti possano arrivare.
Chissà che scriveresti tu ora. Tu che con le parole hai costruito dei ponti con gli altri, che alle parole ti sei aggrappata fino all’ultimo, fino a due giorni fa quando scrivevi: “Spero di darvi buone notizie nelle prossime settimane, per ora buonanotte!”.

Quelle parole negli ultimi mesi ti sono mancate, perché al loro posto c’era l’ospedale, gli interventi, la stanchezza.

Quasi due anni fa hai aperto un blog, ma non per raccontare del Peter Pan di turno o dell’ultimo modello di Jimmy Choo in commercio. Hai iniziato a raccontare una lotta, la tua, contro quel cancro al colon che era già troppo grande e invasivo per lasciarti speranze e allora hai deciso di lottare a voce alta. Hai deciso di non avere paura, di urlare al mondo “tanto vinco io”, di parlare apertamente della tua malattia, di provare a cercare aiuto morale e materiale, pubblicando le tue cartelle cliniche, sperando che qualcuno, da qualche parte, avrebbe potuto aiutarti a sostenere le spese e il peso di cure farmaceutiche sperimentali e di nuove chemioterapie.

Ehi Fede, io tutte le parole giuste non le ho ancora trovate e allora, come si fa? Come faccio a descrivere il tuo coraggio e la bellezza del tuo sorriso? Come faccio a scrivere che a 31 anni si muore senza quasi aver vissuto?

Mi dispiace per chi se lo aspetta quando si parla di morte, ma io qui non lo scrivo che non ce l’hai fatta, se lo andassero a leggere da un’altra parte.

Qui tu ce l’hai fatta, qui sei stata una guerriera, qui sei la Donna tra le donne, qui TU ci fai sentire orgogliose, qui “tanto vinci tu”.

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