La libertà nelle parole di Ambra, Fedez, Bravi e gli altri
Torna in diretta, e in una forma inedita, il concerto del Primo Maggio, mai come quest'anno teatro di grandi discorsi sulla libertà e il diritto al lavoro.
Torna in diretta, e in una forma inedita, il concerto del Primo Maggio, mai come quest'anno teatro di grandi discorsi sulla libertà e il diritto al lavoro.
Dopo oltre un anno senza concerti e spettacoli dal vivo, il concerto del Primo Maggio è tornato “in presenza”, seppur in un formato necessariamente ridotto, con 500 ospiti seduti, e con una location diversa; dalla sua tradizionale cornice di Piazza San Giovanni, a Roma, si è infatti passati alla Cavea del Parco della Musica della capitale.
È comunque un timido accenno di ripresa che ovviamente rincuora, e che fa ben sperare per una lenta ma graduale ripartenza del Paese, sotto tutti i punti di vista, dopo una pandemia che, comunque, preoccupa tuttora.
La ripresa economica, del resto, è stata al centro di molti dei discorsi degli artisti saliti sul palco del maxiconcerto, che ha ospitato 40 cantanti italiani e stranieri, mixando la diretta televisiva a esibizioni con “finte dirette” (lo scorso anno il concerto era stato interamente trasmesso con questa tecnica), e che è stato quantomai improntato a discutere dei temi di maggiore attualità in Italia: la crisi occupazionale post emergenza sanitaria, come detto, ma anche il ddl Zan, da poco calendarizzato in Senato, su cui, più di ogni altro, si è fatto sentire Fedez, che già nel recente passato, dopo il primo rimando della discussione a Palazzo Madama, ha spiegato, via social, l’importanza dell’approvazione della legge contro l’omobitransfobia.
Quello del rapper è stato uno sfogo durissimo, che certamente non sarà dimenticato a lungo, soprattutto per le storie, pubblicate in seguito, in cui mostra ai followers la registrazione della telefonata avuta con i vertici Rai, parlando di tentativo di censura nei suoi confronti.
Molti degli artisti, ciascuno a modo proprio, hanno voluto prendersi il palco per portare avanti battaglie che stanno loro a cuore, per far sì che quella del Primo Maggio non fosse solo un’occasione per tornare ad ascoltare musica dal vivo, ma soprattutto per riflettere, ragionare e parlare su alcune delle tematiche che più di tutte condizionano, in questo momento, il nostro vivere e la nostra società.
Ambra, conduttrice riconfermata del concerto, assieme a Stefano Fresi e Lillo, ricorda l’importanza di supportare il mondo dei lavoratori dello spettacolo, segnati inevitabilmente dalla pandemia.
Dietro a ognuno di questi bauli c’è un direttore di palco, un elettricista, un operatore, un tecnico, un attore, un musicista, una persona! Dietro a ognuno di loro c’è una famiglia, ci sono genitori, fratelli, figli, e dietro a ognuna di queste figure c’è musica, cinema, teatro, c’è la cultura, vi prego non ve ne dimenticate!
Ma Ambra ha fatto anche un discorso sulla libertà:
La libertà ci sarà fino a quando qualcuno avrà la forza di chiederla, ed è proprio a loro che vorrei dedicare questo pensiero: che un diritto non diventi un privilegio solo di alcuni, perché ci sono tanti operai, tante cassiere, tanti lavoratori che per esprimere la loro opinione spesso vengono licenziati, e perdono il diritto a essere persone. La libertà è un concetto importante, la libertà non è un privilegio. È un diritto. Ce lo dice la Costituzione.
Fedez fa un intervento che probabilmente verrà ricordati negli anni a venire per molto tempo. Dopo essersi esposto pubblicamente in favore del Ddl Zan, il cantante esordisce dicendo:
È la prima volta che mi è successo di inviare un testo di un mio intervento perché doveva essere messo al vaglio per approvazione da parte della politica – esordisce – Approvazione che purtroppo non c’è stata, in prima battuta, o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei nomi, dei partiti, e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, un po’ tanto, però alla fine mi è stato dato il permesso di potermi esprimere liberamente.
E dopo aver parlato della situazione dei lavoratori dello spettacolo, Fedez passa quindi a elencare tutte le battute e i commenti di alcuni esponenti della Lega a proposito dell’omosessualità.
Anche Michele Bravi parla di omofobia, e lo fa rispondendo alle parole di Pio e Amedeo nel corso dell’ultima puntata del loro programma, Felicissima sera. Il duo comico, tra le tante cose che hanno suscitato polemiche, ha detto:
Nemmeno ricchione si può dire più, ma è sempre l’intenzione il problema. Così noi dobbiamo combattere l’ignorante e lo stolto. Se vi chiamano ricchioni, voi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l’intenzione. L’ignorante si ciba del vostro risentimento.
Il cantante, dal palco di Roma, ha risposto:
Io uso le parole proprio per raccontare la visione creativa del mondo, e per me le parole sono importanti, tanto quanto l’intenzione. Le parole scrivono la storia, anche quelle più leggere possono avere un peso da sostenere enorme. La mia community lo sa bene, io c’ho messo tanto, tanti anni a trovare le parole giuste per raccontare il mio amore per un ragazzo.
La cantante vincitrice di Amici si esibisce dal Maxxi di Roma mentre sullo schermo passano le cifre della crisi provocata nel settore della cultura, a riprova di quanto l’intero concerto del Primo Maggio sia stato improntato sul tema.
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Libera l’amore, ma con chi vogliamo e quanto vogliamo.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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