"Se io morissi, Alba non sarebbe affidata al mio compagno": le parole importanti di Luca Trapanese

L’assessore alle politiche sociali del comune di Napoli, papà di Alba, una bambina di 5 anni affetta da sindrome di Down adottata quando era ancora neonata, ha espresso tutta la sua preoccupazione per lo stop del Governo alle trascrizioni all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali.

Nonostante l’Unione Europea inviti tutti gli Stati a riconoscere la filiazione di un minore con genitori dello stesso sesso e a tutelarne i diritti, in Italia si bloccano le trascrizioni all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali, e Luca Trapanese è intervenuto per dire la sua.

L’assessore alle politiche sociali del comune di Napoli, papà di Alba, una bambina di 5 anni affetta da sindrome di Down adottata quando era ancora neonata, ha espresso tutta la sua preoccupazione per questo problema sociale enorme, con cui di fatto di stanno negando diritti fondamentali a genitori e figli.

“C’è il rischio che anche a Napoli – ha detto Trapanese – si possa ripetere lo stop alle trascrizioni all’anagrafe delle registrazioni dei figli di coppie Lgbt+, come avvenuto a Milano. Il Prefetto finora non ci ha comunicato nulla. Ma ci chiediamo cosa sarà costretto a fare il sindaco Manfredi, alla luce dell’orientamento che sta emergendo nel Governo Meloni”.

Poi, riflettendo sulla sua storia personale e sul percorso fatto per essere il papà di Alba, aggiunge:

Se io morissi, toglierebbero al mio compagno, con cui vivo da un anno e mezzo, la bambina che ho adottato (…) fare la trascrizione sarà impossibile e non avrà diritto su nulla nella vita di mia figlia.

E se la strada dell’adozione, di cui ha parlato la ministra Roccella, appare semplice sulla carta, Luca Trapanese ricorda che non è affatto così: “Io ci ho messo circa un anno e mezzo – ha sottolineato su RepubblicaMa i tribunali già stanno collassando per le adozioni ordinarie, figuriamoci come si allungheranno i tempi in questi casi. Dovrà adottarla (il compagno, ndr) e quello che ieri diceva il ministro della Famiglia, che non c’è bisogno della idoneità, non è vero. Ho dovuto fare un percorso al pari delle altre famiglie dove mi hanno chiesto l’idoneità, il mio compagno dovrà fare lo stesso, il che significa servizi sociali, avvocati, relazioni per qualcosa che già esiste, perché è una famiglia che già esiste”.

“Se io muoio – ha ribadito Luca Trapanese – Alba sarà affidata a mio fratello e non al mio compagno che fa parte già della sua vita. Inoltre, mettiamo caso che io e il mio compagno siamo sposati e decidiamo di separarci, il diritto dell’altro ad avere il rispetto della continuità affettiva non c’è. Ci sono una miriade di problemi”.

E poi un commento sul Governo Meloni:

L’Italia è l’unico Paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore. Stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?

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