Nuovo processo per Lucy Letby, l'ex infermiera già condannata per aver ucciso sette bambini
Il nuovo procedimento penale riguarda il tentato omicidio di una bambina a febbraio 2016.
Il nuovo procedimento penale riguarda il tentato omicidio di una bambina a febbraio 2016.
Lucy Letby, l’infermiera di 33 anni colpevole di aver ucciso sette neonati tra il 2015 e il 2016 al Countess of Chester Hospital di Chester, nel Regno Unito, sarà ora imputata in un nuovo processo.
La donna, già condannata all’ergastolo dal tribunale di Manchester per le uccisioni, era stata invece sollevata dalle accuse di tentato omicidio per altri sei neonati. Ora, la madre di una di essi ha portato nuove prove che potrebbero fare riaprire il caso di sua figlia: secondo la donna, di cui non si conosce il nome, potrebbe esserci proprio Lucy Letby dietro alla grave paralisi cerebrale che la piccola ha subìto durante la sua permanenza in ospedale.
Secondo quanto riportato dalla madre, l’infermiera avrebbe scritto una nota nella quale manifestava l’intenzione di fare del male alla neonata, sbeffeggiandola. La bambina, nata prematura, era attaccata a una sonda alimentare: “La paziente ha deciso che non ha più bisogno di essere alimentata tramite sonda. Ora è una ‘bimba grande’”, aveva scritto dietro a una foto, poi lasciata nella culla, nella quale la piccola appariva con il sondino staccato dal naso.
Si sospetta quindi che Letby possa avere staccato l’alimentazione alla neonata, causando il peggioramento delle sue condizioni di salute: dopo i primi progressi infatti, nei quali la piccola era riuscita a raggiungere i 5 chili, la situazione era precipitata, con una perdita di peso improvvisa a cui era susseguita una grave paralisi cerebrale.
“Letby stava uscendo dall’ospedale dopo il turno di notte – ha spiegato la giovane mamma, come riportato dal Daily Mirror – e mi ha detto che aveva lasciato un regalo alla bimba nel lettino. Ho sempre saputo che era stata lei a scrivere quel biglietto, perché l’ho incorniciato. Quando ho capito cosa era successo e ho saputo del suo arresto, l’ho tolto e messo in un cassetto. Da allora non sono mai più riuscita a leggerlo”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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