Lucy Letby, infermiera britannica 33enne è stata giudicata colpevole di omicidio ai danni di sette neonati e per i tentati omicidi di altri sei bimbi avvenuti tra giugno 2015 e giugno 2016 nell’unità neonatale dell’ospedale in cui lavorava, il Countess of Chester Hospital. Secondo l’accusa e i giudici, la donna avrebbe tolto la vita ai bimbi in alcuni casi togliendo loro l’aria, ad altri avrebbe invece iniettato a forza il latte, mentre altri li avrebbe avvelenati con l’insulina.

Al 3 luglio del 2018 risale il suo primo arresto nella sua abitazione di Chester, ma era riuscita a tornare a casa su cauzione. Successivamente ci sono stati ai suoi danni altri due arresti, il 10 giugno 2019 e il 10 novembre 2010, a cui ha fatto seguito la sua incriminazione.

A gestire l’inchiesta era stata la polizia del Chester, che per anni ha cercato di raccogliere le prove: a far partire l’allarme erano state le diverse morti e i quasi decessi di diversi bambini nati prematuri in ospedale, fatti avvenuti più o meno nello stesso periodo. Nel corso di una delle udienze è stato mostrato in aula ai giudici un biglietto trovato a casa dell’imputata, dove lei aveva scritto: “Sono cattiva, l’ho fatto. Non merito di vivere. Li ho uccisi apposta perché non sono abbastanza brava per prendermi cura di loro. Sono una persona orribile”.

L’accusa in Tribunale l’aveva definita “opportunista, calcolatrice e subdola“, capace di manipolare colleghi e familiari delle vittime, pur di coprire le sue “aggressioni omicide“. Il procuratore Pascale Jones ha sottolineato come lei abbia “ribaltato le conoscenze del suo mestiere e le abbia utilizzate come arma per infliggere danni, dolore e morte”.

Ancora adesso non si hanno certezze su quali siano state le motivazioni che l’hanno spinta ad agire in questo modo. Si pensa che uno dei suoi obiettivi fosse quello di cercare di attirare l’attenzione di un medico sposato di cui si era invaghita. A ritenerla colpevole è stata una giuria composta da sette donne e quattro uomini, arrivati a un verdetto dopo più di tre settimane. Letby, però, si è sempre dichiarata innocente.

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