Luigi Floretta, dipendente Rai di 45 anni, è morto a distanza di tre giorni dopo essersi recato dal dentista per un intervento chirurgico in una clinica privata di Brescia. Come da prassi, l’uomo è stato sottoposto dal medico all’anestesia, ma una volta terminato l’effetto della sedazione ha avuto un malore, che ha richiesto il trasferimento nell’ospedale cittadino, che era poco distante, dove è poi morto nel reparto di rianimazione dopo tre giorni di agonia.

Sulla base di quanto riportato dal Giornale di Brescia, il paziente aveva programmato l’operazione dal dentista (era in calendario da mesi), che prevedeva l’estrazione di alcuni denti e l’inserimento di una protesi, ma quasi subito ha perso i sensi preoccupando non poco il personale che era presente nella sala.

La Procura che ha sede nella città lombarda ha già deciso di aprire un fascicolo di inchiesta per cercare di individuare le cause dell’accaduto. Nel frattempo, i carabinieri del Nuclei Antisofisticazioni e Sanità hanno già posto sotto sequestro la cartella clinica dell’intervento ed effettuato un sopralluogo nello studio odontoiatrico.

Non si esclude che tra le cause del malore possa esserci un’allergia ad alcuni farmaci contenuti nell’anestesia o alla strumentazione utilizzata dal medico. La donna con cui Floretta era sposato non riesce ancora a darsi pace e desidera capire quali possano essere state le cause dell’accaduto: “Vogliamo sapere cosa è successo. Non riesco a credere che sia morto” – sono state le sue parole.

Tra le persone che hanno voluto commentare l’episodio c’è anche il presidente degli odontoiatri di Brescia, Gianmario Fusardi: “Come istituzione non possiamo che esprimere il più sentito cordoglio per la famiglia del paziente scomparso. Siamo certi che gli organi inquirenti potranno fare piena luce su una vicenda alla quale guardiamo anche noi con attenzione – ha detto in una nota –  Inevitabilmente, ci atterremo alle risultanze delle indagini per effettuare eventuali valutazioni di nostra competenza sui professionisti sanitari iscritti. La sicurezza degli studi odontoiatrici e la preparazione dei medici odontoiatri non è in discussione, ma siamo pienamente impegnati a capire cosa sia accaduto perché non rimangano zone d’ombra. Esiste un preciso quadro di regole riguardanti le procedure ambulatoriali in sedazione e i farmaci consentiti. Come istituzione ordinistica è un argomento sul quale lavoriamo costantemente e lavoreremo ancora per garantire formazione continua”. 

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