Il sindaco di Genova Bucci: “Ho un cancro, ma mi candido. Se mi restano 3 anni li spendo così”

Il primo cittadino di Genova ha raccontato al Corriere di avere un cancro metastatico alle ghiandole linfatiche del collo, ma di voler comunque candidarsi a governatore della Liguria.

Mentre i leader della coalizione Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, Matteo Salvini della Lega, Antonio Tajani di Forza Italia e Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, annunciavano la sua candidatura a governatore della Liguria per il centrodestra alle elezioni che si svolgeranno i prossimi 27 e 28 ottobre, Marco Bucci, attuale sindaco di Genova, annunciava invece al Corriere della Sera di avere un cancro metastatico alle ghiandole linfatiche del collo.

Una situazione di salute tutt’altro che piacevole, che non ha però tolto a Bucci il desiderio di concorrere al posto da governatore della Regione, sfidando Andrea Orlando per raccogliere l’eredità di Giovanni Toti, al centro dell’inchiesta per corruzione.

“Ho appena finito le mie trenta sedute di radioterapia – ha raccontato al Corriere – Ho appena cominciato con l’immunoterapia. Iniezioni di anticorpi monoclonali per i cosiddetti tumori sensibili, una ogni ventuno giorni. Ho mandato alcune mie cellule a un laboratorio in Germania per vedere come reagiscono al farmaco: pare che siano recettive. Insomma, funziona”.

Il cancro, spiega, gli è stato diagnosticato il 30 maggio, l’operazione invece il 3 giugno; della malattia del primo cittadino genovese aveva parlato proprio Toti, spiegando che Bucci sarebbe stato la persona giusta a prendere in mano le redini della Regione, ma escludendo che nella sua condizione avrebbe potuto candidarsi.

Marco Bucci ha però smentito il collega di coalizione, decidendo comunque di mettersi in gioco e parlando della sua candidatura come di “un segno di speranza, comunque la si guardi. Quando è iniziata questa storia, ho detto che non mi sarei candidato per due motivi. Il primo era che volevo arrivare fino al termine del mio mandato di sindaco della mia città. Il secondo era la mia salute”. A convincerlo sarebbero stati “40 minuti di conversazione con Giorgia Meloni. Oltre a quelle fatte con gli altri leader del centrodestra, che ringrazio per la fiducia”.

E, al quotidiano, parla anche di come viva il concetto di malattia: “Quando uno è malato, essere impegnato tutti i giorni aumenta l’adrenalina, che poi aiuta il sistema immunitario. Se invece ci si abbatte e ci si lascia andare, va ancora peggio. Diciamo che fare la campagna elettorale sarà una buona terapia”. In famiglia, però, non tutti sembrano essere d’accordo: “I miei figli mi hanno detto di fare attenzione. Mi hanno detto: ‘Vero che non hai tanti soldi, ma vogliamo aspettare ancora un po’, così ne prendiamo ancora di più…’. Sono dei veri genovesi. Mia moglie invece non è contenta. Secondo lei mi sacrifico troppo. Ma ci siamo messi d’accordo, come sempre in una vita trascorsa insieme. Me la sento. Se mi rimangono tre anni di vita, li spenderò così. Se ne ho cinque, riesco a fare il presidente fino al termine del mandato. Invece se poi me ne restano altri dieci, me li faccio tutti in barca a vela”.

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