Neonata di 5 settimane rapita con la nonna. Uccisa la mamma, ucraina rifugiata in Germania

Una giovane ucraina è stata brutalmente assassinata in Germania, dove si era rifugita dopo lo scoppio della guerra, la sua neonata di appena 5 settimane rapita assieme alla nonna. La bimba è stata ritrovata, la donna ancora no.

Hanno rapito una neonata di appena 5 settimane, sequestrata assieme alla nonna, Maryna Stetsenko, dopo aver assassinato la madre, la ventisettenne ucraina Marharyta Razaz. È successo nel Baden-Württemberg, provincia nella parte sud-occidentale della Germania, dove le due donne si erano rifugiate dopo essere scappate dall’Ucraina allo scoppio della guerra, nel febbraio del 2022.

Sono state, ovviamente, ore di angoscia per la sorte della piccola, ritrovata poi a Manheim il 15 marzo in compagnia di una coppia russa di uomini di 43 e 44 anni, arrestati per il rapimento e principali sospettati anche per l’omicidio della madre. È stata l’analisi del Dna a confermare che la bambina fosse proprio la figlia di Razaz, sulla cui morte gli inquirenti stanno indagando, soprattutto per cercare di capirne i moventi. Secondo l’autopsia la giovane avrebbe subito ripetute “violenze esterne”. Non si hanno invece ancora notizie della nonna cinquantunenne della piccola Mia.

Stando alle ricostruzioni, Marharyta Razaz e la madre sono state avvistate, assieme a Mia, in una ristorante di Bruchsal, in compagnia di una conoscente, di nome Inna, che nella città di Waldorf aiuterebbe i rifugiati ucraini. La donna, secondo quanto riportato dall’amica di famiglia Arina Yakubovska, avrebbe voluto aiutarle con le pratiche burocratiche per la bambina e la maternità. Tuttavia, i sospetti sembrano essersi concentrati proprio su di lei, perché dopo la morte della giovane sono spariti tutti i canali social collegati alla presunta Inna, del cui operato nessuno, peraltro, sembra sapere in realtà nulla.

Originaria di Kharkiv, Razaz era arrivata in Germania attraverso la Slovacchia, dopo aver lasciato il suo Paese nei primi giorni dopo l’invasione russa. Le notizie su di lei giunte dopo la sua tragica morte e il rapimento della figlia Mia dicono che alla fine del novembre del 2023 la ragazza stesse cercando un alloggio assieme alla madre, proprio nella zona di Manheim, spiegando di averne bisogno a tempo indeterminato perché avrebbe partorito di lì a poco. In Ucraina la giovane ha ancora una sorella che, al momento, non sembra essere stata avvertita di quanto avvenuto, così come pure il padre della bambine, le cui generalità sono tuttora ignote.

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