Non accenna a placarsi la strage delle donne, che in dieci mesi ha toccato quota 33 vittime con il ritrovamento del corpo della sessantaduenne Marina Cavalieri, ex infermiera di Medesano, nella provincia parmense, uccisa con un colpo di carabina alla testa.

A scoprire il corpo senza vita della donna, il 24 ottobre scorso, nella casa di Sant’Andrea Bagni, il nipote, giunto quando purtroppo ormai i soccorsi erano inutili; si pensa che Cavalieri potesse essere morta già da diverse ore al momento del ritrovamento.

I sospetti si sono immediatamente concentrati su Giovanni Vascelli, il marito 65enne della vittima, risultato irreperibile per diverse ore e ritrovato in seguito a Orbetello, in Toscana, dove è stato fermato e ascoltato dai carabinieri. Al momento la sua posizione è al vaglio degli inquirenti.

Marina Cavalieri è stata uccisa in casa; era una persona piuttosto conosciuta in paese, soprattutto per il suo lavoro all’ospedale Maggiore di Parma, da cui si era ritirata da poco. Era sposata con Vascelli da più di trent’anni. Spetterà adesso alle indagini, a partire dall’autopsia effettuata sul corpo della donna, fare maggiore chiarezza sulla dinamica dell’accaduto, e chiarire se effettivamente si sia trattato di un femminicidio, quello che sarebbe il 33esimo nell’anno in corso.

Quasi una vittima a settimana, per quello che si preannuncia l’ennesimo anno nero per le donne, con il mondo politico che si interroga anche sull’utilità dei braccialetti elettronici, risultati inefficaci in tre dei femminicidi avvenuti negli ultimi due mesi.

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