Cos'ha detto Marina Ovsyannikova in un video prima di irrompere nel tg russo

La giornalista di Channel One, il primo canale russo, ha fatto irruzione durante il tg per protestare contro la guerra. E prima ha registrato un video: "Ho fatto propaganda al Cremlino per anni e me ne vergogno".

Si chiama Marina Ovsyannikova e lavora da anni per il telegiornale di Channel One, il primo canale televisivo russo. Ma, dopo circa 20 giorni di guerra in Ucraina, la giornalista non ha voluto restare in silenzio: durante un’edizione del tg condotta dalla collega Ekaterina Andreeva, ha fatto irruzione in studio reggendo un cartello con scritto “No alla guerra. Fermate la guerra. Non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo. Russi contro la guerra“. E, prima di questo gesto, ha registrato un video.

Un videomessaggio in cui la giornalista, il cui padre è ucraino, ha condannato apertamente l’invasione dell’Ucraina voluta da Vladimir Putin, ma anche la propaganda a favore del Cremlino a cui ha preso parte, suo malgrado, negli anni di lavoro a Channel One:

“Quello che sta succedendo in Ucraina è un crimine. Sfortunatamente, ho passato molti degli ultimi anni a lavorare per Channel One. Ho fatto propaganda al Cremlino e me ne vergogno profondamente: ho lasciato che le persone mentissero dagli schermi TV e ho permesso al popolo russo di essere zombificato. Non abbiamo detto nulla nel 2014, quando il conflitto era iniziato. Non abbiamo protestato quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo semplicemente osservato in silenzio questo regime disumano. E ora il mondo ci ha girato le spalle. E nemmeno le prossime dieci generazioni riusciranno a lavare la macchia di questa guerra fratricida. Noi russi siamo un popolo intelligente, un popolo che pensa. Solo noi abbiamo il potere di fermare questa follia. Andate a protestare. Non abbiate paura di nulla. Non ci possono rinchiudere tutti”.

Un gesto, quello della giornalista, che le è costato l’arresto: secondo Nexta Tv, infatti, Marina Ovsyannikova sarebbe stata fermata subito dopo l’accaduto e sottoposta ad interrogatorio. In più, rischia diversi giorni di carcere, oltre che pesanti sanzioni economiche. Soltanto poche ore dopo il fermo, però, la giornalista risulta scomparsa, secondo quanto riferito dagli avvocati di Ovd Info (un’ONG che si occupa di violazioni dei diritti umani e di perseguitati politici).

Tra l’altro, i giornali e le reti televisive russe, nel riportare la notizia della sua irruzione al telegiornale, hanno mostrato la sua immagine censurata: le leggi prevedono infatti che si debba usurare il suo volto e, soprattutto, ciò che c’era scritto sul cartello che ha mostrato. Ma la sua è stata una protesta consapevole: conoscendo da vicino la propaganda di Putin e la censura a cui i media russi sono sottoposti, sapeva a cosa sarebbe andata incontro. E questo non l’ha scoraggiata, anzi.

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