Mauro Repetto, 55 anni, si è raccontato in un’intervista con Fabio de Luca, di Repubblica, sul perché ha lasciato gli 883, che ha creato con Max Pezzali negli anni ’90.

All’apice del successo, dopo due album e le celebri canzoni Con un deca, Sei un mito, Ma perché e Hanno ucciso l’Uomo ragno, un sabato dell’aprile 1994 Repetto ha lasciato gli 883, dicendo al socio e amico Max Pezzali: “Lunedì vado a Miami, e non so se torno”.

Molte sono state le speculazioni su dove fosse andato e cosa facesse Mauro Repetto, dopo l’abbandono degli 883. Ora il 55enne ha deciso di raccontare tutta la verità nel suo nuovo libro Non ho ucciso l’Uomo ragno. Gli 883 e la ricerca della felicità (in uscita il 19 settembre edito da Mondadori).

Non ho ucciso l'Uomo Ragno. Gli 883 e la ricerca delle felicità

Non ho ucciso l'Uomo Ragno. Gli 883 e la ricerca delle felicità

Anni dopo aver lasciato gli 883, il gruppo da lui fondato con Max Pezzali che gli diede grandissima notorietà negli anni '90, Mauro Repetto dà la sua versione sulla scelta di abbandonare e racconta la sua vita dopo il successo.
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Non cambierei una virgola”, ha dichiarato a Repubblica Repetto. “Né alla vita, né al libro”.

Nel libro Mauro Repetto sventa ogni fake news girata su di lui negli anni, come quella che lo voleva nei costumi di Pippo a Disneyland Paris. In realtà, Repetto è da ormai diversi anni un super-manager di Disneyland Paris, per cui, più che vari costumi, si limita a indossare giacca e cravatta.

Repetto confida nel libro che dopo l’abbandono degli 883 si è trasferito negli USA: prima a Miami per conoscere una modella, Brandi Quinones. Poi a Los Angeles, dove ha scritto il soggetto di un film, e ha aperto una sua società di produzione, per poi finire a New York. Dopodiché ha iniziato a vivere e lavorare in Francia.

Ricordando gli anni dei grandi successi, tra cui Gli anni, Mauro Repetto ha confidato che, sebbene da un lato fosse consapevole che il pezzo era un capolavoro, “Dall’altro l’incipit della canzone – ‘Stessa storia, stesso posto, stesso bar’ – mi dava la claustrofobia. Perché guardava indietro, mentre io volevo andare avanti. Volevo Los Angeles, Hollywood; volevo esplorare altri sogni”.

La rottura con gli 883, infatti, è arrivata al culmine proprio dopo l’ascolto di Gli anni.

Nel libro Repetto racconta tutti i retroscena degli esordi degli 883 e dell’amicizia liceale con Max Pezzali.

L’artista ha ribadito che, se rivivesse la sua vita, farebbe “tutto esattamente allo stesso modo. Perché le cose che ho fatto sono quelle che in quel momento sentivo di dover fare”.

Sulle pagine di Repubblica Repetto assicura inoltre che l’idea di tornare a fare musica non è tra i suoi pensieri.

Mauro Repetto presenterà il suo libro Non ho ucciso l’uomo ragno in anteprima a IMAGinACTION – Festival Internazionale del Videoclip, il 19 settembre al Teatro Comunale di Ferrara.

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