"Mettiti nelle mie scarpe": a Milano ora puoi 'provare' la vita di 21 persone
Una maxi-installazione per "vivere" la vita di qualcun altro: sarà esposta a Milano la grande opera realizzata dall'artista Claire Pathey.
Una maxi-installazione per "vivere" la vita di qualcun altro: sarà esposta a Milano la grande opera realizzata dall'artista Claire Pathey.
Quante volte abbiamo immaginato di vivere la vita di un’altra persona, di metterci nei suoi panni? Con la maxi-installazione di Mettiti nelle mie scarpe di Claire Pathey, esposta a Milano, ora si può.
L’opera è una grande scatola contenente molte paia di scarpe, in cui si entra per 10 minuti e, cuffie sulle orecchie, si ascolta attraverso un podcast la storia di un’altra persona.
In Italia si dice “mettersi nei panni” degli altri. Gli inglesi, invece, preferiscono “put yourself in my shoes“. Letteralmente “mettiti nelle mie scarpe“. E l’idea è proprio questa.
La maxi-installazione, portata dalla Fondazione Empatia ed esposta in piazza XXV aprile a Milano (dalle ore 13 alle ore 20), si intitola infatti “A Mile in my shoes”.
L’esperienza è davvero unica nel suo genere. Basta togliersi le scarpe, entrare nella scatola, indossarne un paio tra quelle disponibili e camminare per 10 minuti mentre si ascolta con le cuffie la storia in podcast del proprietario di quel paio. Sono disponibili 21 racconti, custoditi nella struttura di Porta Garibaldi.
Le storie narrate sono il frutto di un progetto per immedesimarsi e capire le difficoltà degli altri, in una società che si sta allontanando sempre di più dallo spirito di solidarietà ed empatia.
Tra le storie disponibili ci sono i racconti di genitori alle prese con le dipendenze dei propri figli, rianimatori che hanno sperimentato la triste realtà della terapia intensiva durante la pandemia e ancora di scommettitori incalliti. Inoltre, si possono ascoltare le storie di migranti che combattono per integrarsi e trovare lavoro, di chi ha intrapreso il percorso per cambiare genere, di persone vittime di terrorismo che cercano di riappacificarsi con i criminali che hanno ucciso i loro parenti.
Storie molte vicine a noi e, alcune, davvero molto lontane. A prescindere da quanto una storia sia vicina alla nostra esperienza personale, l’opera è realizzata per farci andare oltre la nostra vita e guardare con attenzione a quella degli altri.
Per avvicinarci alla realtà di altre persone e abbattere le disuguaglianze di ogni tipo.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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