Michela Murgia mostra la mano del figlio con la fede matrimoniale e l'anello familiare

"L’anello con la rana incarna una sola promessa: cambieremo insieme, liber3", le parole dell’autrice di Tre Ciotole nel descrivere il gioiello di famiglia.

Michela Murgia, nelle ultime ore, ha pubblicato una foto su Instagram della mano del figlio, inquadrando la fede matrimoniale indossata sull’anulare e uno “chavelier di resina che imita la madreperla e riproduce una raganella”. A pochi giorni dall’unione civilein articulo mortis” (ossia in punto di morte) con Lorenzo Terenzi, la scrittrice ha condiviso una lunga riflessione sui social, pronunciandosi in merito al suo ideale di famiglia.

Michela Murgia, affetta da un tumore al rene al quarto stadio, ha ritagliato uno spazio sul proprio account Instagram per descrivere alcuni aspetti della sua famiglia queer: “Lo possediamo tutt3” ha spiegato nella caption del post di oggi, 20 luglio 2023, descrivendo alcuni particolari dell’anello nuziale e quello di famiglia, decorato con una piccola rana ad altorilievo:

I due anelli stanno insieme e nessuno dei due prende in giro o nega l’altro, perché entrambi significano cose serie. Il primo non va spiegato: tutt3 sappiamo che una fede nuziale rappresenta il vincolo e le sue promesse. Il secondo invece esprime la queerness della nostra esperienza familiare allargata.

La rana è un animale transizionale – ha proseguito via social, condividendo con le migliaia di followers il significato celato dietro il gioiello – Che nella sua vita cambia stato molte volte, da uovo a girino per svariati stadi prima di raggiungere la maturità, ed esiste all’interno di un continuo processo di mutamento”.

L’anello con la rana incarna una sola promessa: cambieremo insieme, liber3. Non ci siamo scambiat3 questo oggetto, nessun3 ha vincolato gl3 altr3 e non è un anello matrimoniale collettivo (…). Su quel dito piccolo abitano insieme sia la nostra capacità di ‘restare’ affidabili a vicenda che il muscolo del salto, il potenziale interiore di guardare oltre.

L’autrice di Tre ciotole, tra gli ultimi post pubblicati online, ha condiviso anche l’immagine di un gasometro, scattata durante uno spettacolo di mapping (una sorta di affresco digitale fatto di luci e ombre): una performance artistica in grado di “farti immaginare una cosa che sembra ovvia e non è”.

L’attivista, inoltre, ha specificato che non si tratta di una foto “contro il gasometro, ma oltre il gasometro e mi ha fatto pensare alla reazione che molte persone hanno quando sentono parlare di queer family”:

‘Ma perché dovete denigrare le famiglie degli altri? Pure la nostra è felice!’. È un terribile cortocircuito il fatto che chi detiene il copyright della normalità familiare percepisca come aggressivi modelli di relazione che per la legge nemmeno esistono.

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