Il giudice monocratico Luigi Fuda ha pronunciato la sentenza di colpevolezza per catcalling verso i tre uomini che nel marzo del 2021, ai tempi della vicenda, erano militari dell’esercito (uno dei tre ha poi lasciato) in servizio a Milano, e hanno molestato verbalmente una 19enne.

Ora i tre sono condannati per catcalling a un mese di carcere, con pena sospesa e non menzione, come riporta l’Ansa.

Questo è uno dei primi processi svolti in Italia per questo tipo di reato, ovvero molestie verbali in luogo pubblico.

Secondo la ricostruzione, la ragazza, il 21 marzo 2021, in zona San Siro, è stata avvicinata dai tre militari dell’operazione “Strade sicure”, che in quel momento erano fuori servizio e stavano bevendo una birra in un locale con degli amici. I tre uomini hanno preso di mira la giovane facendo apprezzamenti pesanti e rivolgendole ripetutamente frasi sessiste, fino a quando non sono intervenuti i genitori.

La ragazza e i suoi genitori hanno proseguito denunciando i tre militari, che sono stati processati fino alla sentenza di condanna appena conclusa.

L’avvocata della giovane, Roberta Bianchi, ha ricordato alla stampa che ancora oggi la ragazza “è visibilmente turbata” da quanto accaduto e quando ricorda la vicenda cade “in uno stato d’ansia e di paura” proprio come quel giorno.

Era provata per la violenza delle parole e la petulanza dei tre militari” , ha aggiunto l’avvocata.

Per l’avvocato difensore, Salvo Lo Greco, invece, i tre militari “hanno semplicemente chiesto alla ragazza” e all’amica che era con lei “se volevano bere con loro”, e che inoltre “sono militari con le loro carriere e il loro lavoro, due mesi di arresto sarebbe un disastro”.

Il caso del padre, che era intervenuto in difesa della figlia e ha schiaffeggiato uno dei tre militari, è stato archiviato.

La ragazza ha dichiarato, durante il processo, che i tre uomini le sono “venuti vicino con frasi pesanti” e che quando i genitori sono intervenuti per difenderla, i militari hanno detto loro: “Non fatela più uscire di casa da sola”.

La difesa, lette le motivazioni, ha annunciato che farà ricorso.

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