La risposta di Millie Bobby Brown a chi le dice che a 21 anni sembra una "vecchia milf divorziata"

L'attrice ha risposto in maniera molto matura alle critiche sul suo aspetto, giudicato troppo "adulto", lanciando un monito e un invito alla riflessione soprattutto ai giornalisti.

Millie Bobby Brown non ci sta, e dopo essersi presa qualche giorno di silenzio, ha deciso di rispondere ai (tanti) titoli di giornali che hanno criticato il suo aspetto, definendolo troppo da adulta, sul red carpet della première del suo ultimo lavoro, Electric State, in uscita su Netflix il prossimo 14 marzo, quando ha fatto la sua apparizione accanto al neo marito Jake Bongiovi.

La ventunenne ex star di Stranger Things ha replicato alle critiche a mezzo social, con un lungo post in cui si è scagliata contro i giornalisti che giudicano senza troppe remore le giovani celebrità che passano la propria adolescenza sotto i riflettori.

“Voglio prendermi un momento per affrontare qualcosa che ritengo più grande di me, qualcosa che riguarda ogni giovane donna che cresce sotto controllo pubblico – scrive l’attrice – Penso che sia necessario parlare di questo. Ho iniziato in questo settore quando avevo 10 anni. Sono cresciuta davanti al mondo, e per qualche motivo, le persone non riescono a crescere con me. Invece si comportano come se dovessi restare bloccata nel tempo, come se dovessi essere ancora com’ero nella prima stagione di Stranger Things. E siccome non lo faccio, ora sono un bersaglio”.

Brown cita poi alcuni dei titoli spuntati sui giornali negli scorsi giorni: Perché i Gen Zers come Millie Bobby Brown stanno invecchiando così male?, di Lydia Hawken, Cosa ha fatto Millie Bobby Brown alla sua faccia?, di John Ely, Millie Bobby Brown scambiata per la mamma di qualcuno mentre porta la sorella minore Ava attraverso Los Angeles di Cassie Carpenter.

“Questo non è giornalismo. Questo è bullismo. Il fatto che gli scrittori adulti passino il loro tempo a dissezionare il mio viso, il mio corpo, le mie scelte, è inquietante. Il fatto che alcuni di questi articoli siano scritti da donne? Anche peggio. Si parla sempre di supportare ed elevare le giovani donne, ma quando arriva il momento, sembra più facile abbatterle per fare click. Le persone deluse non riescono a sopportare di vedere una ragazza diventare donna alle sue condizioni, non alle loro.

Mi rifiuto di scusarmi per essere cresciuta. Mi rifiuto di rimpicciolirmi per adattarmi alle aspettative irrealistiche di chi non riesce a sopportare di vedere una ragazza diventare donna. Non mi vergognerò per come sono, come mi vesto, o come mi presento. Siamo diventati una società dove è molto più facile criticare che fare un complimento.

Perché la reazione istintiva è dire qualcosa di orribile piuttosto che dire qualcosa di carino? Se per te è un problema, mi chiedo: cos’è che ti mette così a disagio? Facciamo di meglio. Non solo per me, ma per ogni ragazzina che merita di crescere senza paura di essere fatta a pezzi semplicemente perché esiste”.

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