Il gruppo di giovani youtuber The Borderline, composti dai leader Matteo Di Pietro e Leonardo Golinelli, da Vito Loiacono e Alessio Ciaffaroni, tutti tra i 20 e i 23 anni, hanno comunicato di non continuare con le loro attività dopo l’incidente che è costato la vita a un bambino di 5 anni.

Dopo l’incidente mortale a Casal Palocco, i 4 ragazzi hanno deciso di porre fine ai loro video su Youtube. “L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio”, hanno scritto i ragazzi in un video di 40 secondi, l’ultimo del loro canale. “Il nostro pensiero è solo per la vittima”.

Il canale YouTube dei The Borderline era stato aperto nel 2020, arrivando nel giro di tre anni a collezionare circa 600mila iscritti.

Alla guida del suv Lamborghini c’era il leader di The Borderline, Matteo Di Pietro, ora accusato di omicidio stradale e lesioni. Nella Smart che il giovane ha colpito c’era il piccolo Manuel Proietti, di 5 anni, che ha perso la vita, insieme alla madre 29enne Elena Uccello e la sorellina, di 4 anni, entrambe sopravvissute, ma con gravi ferite.

Stando alle prime ricostruzioni dell’incidente, l’impatto della Lamborghini con la Smart è stato frontale. Sulla strada non ci sono segni di frenata, segno inequivocabile che il suv sfrecciasse ad alta velocità.

La Lamborghini Urus era stata noleggiata da Skylimit, il concessionario dove gli youtuber noleggiavano i loro veicoli per le varie challange, ed era utilizzata per la nuova sfida sui social, che prevedeva di guidare ininterrottamente per 50 ore.

Per gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, anche la posizione degli altri giovani di The Borderline nell’auto è in bilico. I 4 ragazzi, come riporta la stampa, potrebbero dover rispondere di concorso in omicidio stradale se dovesse emergere che stavano girando il video da postare successivamente, incitando il ventenne alla guida. Per questo motivo gli smartphone dei giovani sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine.

Secondo le prime indagini gli youtuber avrebbero anche cancellato dal loro account decine di video, e gli inquirenti sono adesso al lavoro per recuperarli.

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