Il numero delle vittime dell’alluvione che sta devastando l’Emilia Romagna è salito a 14. Tra queste c’è anche Giovanni Pavani, 75 anni, pensionato ex mobiliere di Castel Bolognese, che non voleva lasciare la sua casa.

La vicina di casa di Giovanni Pavani, Marina Giacometti, era al telefono con lui in quelle drammatiche ore e ha cercato di convincerlo a scappare dalla sua casa al piano terra di via Marzari, facilmente raggiunta dalla furia dell’acqua che continuava a salire, mentre lei si era già rifugiata dalla figlia, al primo piano.

Giovanni Pavani, però, non ha voluto lasciare la casa. “A questa casa ci sono affezionato, Marina, ho messo i sacchi di sabbia alle finestre, vedrai che basteranno. Non mi muovo di qui”, ha detto alla vicina, come ha condiviso Giacometti alla stampa.

La telefonata è durata 47 minuti, fino a quando le acque del fiume Senio, in piena, sono arrivate e non hanno lasciato scampo al signor Pavani.

Ho freddo, tanto freddo”, ripeteva l’uomo alla vicina negli ultimi terribili istanti. “L’acqua è entrata e sta salendo, vedo i mobili che girano per casa”.

L’ultima cosa che Marina Giacometti ha detto al vicino è stata: “Mettiti in piedi sul tavolo, intanto io chiamo i soccorsi, dai che ce la facciamo…”, poi la linea è caduta e lei ha capito.

Il corpo di Giovanni Pavani, morto nella notte tra martedì e mercoledì, è stato trovato sotto 2 metri d’acqua.

Una sorte simile è toccata all’ex barbiere Giovanni Sella, 89 anni, di Sant’Agata sul Santerno, sempre nel Ravennate. A causa di una malattia il signore era a letto e non si poteva muovere, quando il Santerno è esondato. La moglie ha tentato di sollevarlo per portarlo al piano di sopra della casa, ma è stato impossibile.

Salita al primo piano, ha attirato l’attenzione dell’elicottero dei vigili del fuoco, che l’hanno fatta uscire dalla finestra. La donna ha subito detto ai pompieri che suo marito era al piano terra, ma l’acqua aveva già allagato tutto e il corpo dell’uomo è stato recuperato il giorno dopo.

Ieri sono state comunicate dalla Prefettura di Ravenna altre 5 vittime, portando il numero dei morti in Emilia Romagna a 14.

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