Caso Samantha Migliore: si è costituita l'estetista indagata per la sua morte

La donna si era spacciata come una professionista, risultando però non autorizzata ad esercitare la professione. Rimane dunque aperto il caso sulla 35enne spirata tra le braccia del marito in seguito all'iniezione di silicone.

È spirata tra le braccia del marito dopo aver fatto un ritocco al seno in casa. Samantha Migliore è mancata giovedì 21 aprile, lasciando cinque figli e un caso aperto sulla sua morte. L’estetista che le stava facendo il trattamento, infatti, sembra non avesse l’autorizzazione per praticare la professione. La donna si è però costituita il giorno seguente.

Nella mattina del 21 aprile, Samantha Migliore stava per sottoporsi a un ritocco per aumentare la dimensione del seno con un procedimento fatto in casa, nella sua abitazione a Maranello. Il marito Antonio ha dichiarato di non sapere dove avesse contattato l’estetista che si è presentata a casa a loro. Quello che ricorda vividamente è l’urlo di aiuto della moglie, che è svenuta mentre l’estetista la stava riempiendo di silicone con una siringa. L’operatrice pare essersi allontanata con la scusa di una chiamata per non tornare più; Samantha, intanto, è morta tra le braccia del marito, probabilmente a causa di uno choc anafilattico. Inutili le chiamate al 112.

La coppia si era sposata il 12 marzo dopo qualche mese di relazione. Samantha Migliore, infatti, era uscita da poco da un rapporto che nel 2020 l’aveva vista essere vittima di un tentato omicidio da parte dell’ex fidanzato. I cinque figli della donna pare rimarranno con Antonio; l’uomo, infatti, ha dichiarato:

Per lei ho lasciato la Germania, dove lavoravo da dodici anni. Abbiamo pensato subito a sposarci. Avevamo molti progetti e avevamo già affittato una nuova casa, in questi giorni pensavamo al trasloco. Ora? Mi restano i suoi cinque bimbi, sono la mia famiglia.”

L’estetista, una donna trans sulla cinquantina di origine brasiliana, è indagata dalla Procura di Modena per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e omicidio colposo. La donna si è costituita venerdì 22 aprile, e i suoi legali hanno affermato: “La mia assistita è sconvolta, e non è vero che è fuggita“. Rimane aperto il caso.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!