Non ce l’ha fatta Aron, il cane pitbull che era stato legato a un palo e poi bruciato vivo nella tarda serata di martedì 9 gennaio 2024 in strada a Palermo da parte del suo proprietario. Sin da subito le sue condizioni sono apparse critiche a causa delle ustioni riportate nell’80% del suo corpo, ma tanti si auguravano potesse riuscire a salvarsi, anche se così non è stato.

A dare l’annuncio della sua scomparsa, avvenuta nella notte tra il 12 2 il 13 gennaio, è stata la Lav, l’associazione animalista che negli ultimi giorni aveva preso in carico l’animale, chiedendo e ottenendo l’affido dal Tribunale.

Ci hanno appena chiamato dalla clinica, Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine – si legge dalla nota diffusa dalla sede palermitana dell’associazione – Aron si è spento senza soffrire grazie alle cure analgesiche a cui era sottoposto. Noi di LAV siamo rimasti con lui fino alla fine e ora continuiamo a chiedere a gran voce che il suo assassino risponda delle sue azioni”.

Agenti di polizia e addetti del Comune di Palermo sono intervenuti nella zona di via delle Croci nel capoluogo siciliano, dove aveva trovato rifugio l’uomo che è accusato di avere legato e bruciato l’animale. Per lui, secondo quanto riferito da Tgcom24, è cattata una denuncia a piede libero.

Il proprietario ha provato a giustificare cosa l’abbia spinto a compiere quel gesto così grave, che ha scatenato indignazione anche tra diversi personaggi famosi: “Aron era posseduto – sono state le sue parole riportate dalla testata online – Ha aggredito un barboncino al Teatro Massimo e lo ha lasciato in fin di vita.  Non mangiava il cibo del supermercato, voleva sangue, si mangiava i gatti”.

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, è stato uno dei primi a essere rimasto colpito dall’accaduto, per questo ha già annunciato quale sia la prossima mossa dell’amministrazione cittadina: “La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron – sono le sue parole riportate dalla testata – Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale. Per tali ragioni, il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda. Grazie all’azione di attivisti e associazioni, oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”.

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