Perché in Sudafrica il 9 agosto si celebra la Giornata nazionale della donna

In questa data, che dal 1995 è diventata il National Women's Day, nel 1956 ventimila cittadine scesero in piazza per dire basta all'ennesima restrizione nei confronti delle persone di colore.

Il 9 agosto è il National Women’s Day, la Giornata nazionale della donna, in Sudafrica. In questo giorno nel 1956, 20mila donne sudafricane scesero in piazza dirette agli Union Buildings di Pretoria, sede del governo sudafricano, per protestare contro gli emendamenti dell‘Urban Areas Act del 1950, conosciuta come “legge del lasciapassare”. Che di fatto obbligava i cittadini di colore all’esibizione di un passaporto per entrare nelle aree riservate ai bianchi.

Una restrizione, se così può essere definita, che inizialmente riguardava solo gli uomini, costretti a spostarsi più delle donne per lavoro, ma nel 1956 il primo ministro Johannes Gerhardus Strijdom, del National Party, propose di estendere l’obbligo del lasciapassare a tutte le persone di colore. Non solo. Chiunque non fosse bianco e avesse voluto ‘accedere’ ai quartieri off limits avrebbe dovuto spiegare, documentazione alla mano, il tipo di servizio per cui si stava spostando e dimostrare di essersi sottoposto preventivamente a un esame medico obbligatorio. Ma la Federazione delle donne sudafricane (FSAW) non solo decise di non supportare questa iniziativa legislativa, ma diede anche vita al movimento che poi portò avanti la protesta raccogliendo centomila firme. 

Creta a Johannesburg nel 1954, la FSAW, è stata un’organizzazione femminile guidata da Amina Cachalia, Lillian Ngoyi, Ray Simons, Helen Joseph, Rahima Moosa, Albertina Sisulu e Sophia Williams-De Bruyn. Nel loro primo documento ufficiale, la Carta delle Donne, chiedevano: l’emancipazione di uomini e donne di tutte le razze; pari opportunità nel lavoro; pari retribuzione per uguale lavoro; pari diritti in materia di proprietà, matrimonio e figli; la rimozione di leggi e di costumi che negavano alle donne tale uguaglianza; un congedo di maternità retribuito; assistenza all’infanzia per le madri lavoratrici; istruzione gratuita e obbligatoria per tutti i bambini sudafricani.

Quel 9 agosto le donne sudafricane non solo marciarono, ma rimasero in piedi fuori dagli edifici dell’Unione in silenzio per 30 minuti, dando vita a una protesta pacifica senza precedenti. Prima di andare via cantarono una canzone dedicata all’evento: Wathint’Abafazi Wathint’imbokodo che si traduce in “Ora hai toccato le donne, hai colpito una roccia”. La prima Giornata nazionale della donna è stata celebrata nel 1995 e nel 2006 è stata organizzata una rievocazione della marcia per il suo 50esimo anniversario.

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