A distanza di quasi una settimana dal ritrovamento (determinante l’intervento di una passante), avvenuto sabato 12 agosto 2023, il neonato abbandonato a Taranto ha avuto modo di conoscere la mamma, una 23enne di origine georgiana che viveva da tempo in città. Come rivelato dalla giovane alla Procura che si sta occupando dell’indagine, la sua scelta è stata dettata dal turbamento provato al momento della nascita (ha partorito da sola nel bagno di casa), oltre al timore di perdere il lavoro che svolgeva come badante.

Nella giornata di ieri, la ragazza ha avuto modo di allattare il bimbo presso l’ospedale Santissima Annunziata, dove entrambi erano ricoverati. Successivamente la neomamma ha lasciato la struttura, ma tornerà proprio per dare da mangiare al bimbo.

Attraverso il legale che la sta seguendo, lei avrebbe manifestato in maniera chiara la volontà di avviare l’iter per il riconoscimento del figlio, anche se potrebbe essere non cpsì semplice portare a termine la procedura: “La mia assistita – sono le parole dell’avvocato Francesco Zinzi, legale della ragazza, riportate da Leggo.itha espresso la volontà di riconoscere il figlio. Ieri mattina si è vestita e insieme siamo andati nell’ufficio che c’è in ospedale. Non è stato possibile formalizzare il riconoscimento per problematiche di natura burocratica che sono certo saranno risolte in tempi brevi”.

La posizione della donna potrebbe però complicare il percorso che può portarla a dare il suo cognome al neonato abbandonato. Lei, infatti, sarebbe arrivata nel nostro Paese per lavorare, ma non avrebbe alcun permesso di soggiorno. La decisione finale spetterà comunque alla Procura guidata dal procuratore minorile Antonella Montanaro. La titolare del provvedimento risulta invece essere la pm Stefania Ferrieri Caputi,

La mamma sarebbe inoltre intenzionata a cambiare il nome al piccolo, che i medici avevano deciso di chiamare Lorenzo, come ha precisato l’avvocato: “La signora – continua l’avvocato Zinzi – è stata netta sulla sua decisione di riconoscere il bambino. Intende anche cambiare il nome di Lorenzo che è stato dato al figlio dai medici dell’ospedale dopo il suo ritrovamento”. Lei sarebbe intenzionata a chiaarlo Gabriele, come l’arcangelo, secondo quanto riportato da Repubblica. Secondo la legge, ci sono dieci giorni di tempo per poter effettuare il riconoscimento, per questo ne restano davvero pochi, se la tempistica non venisse rispettata non è escluso possa essere adottato da un’altra famiglia.

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