Tragedia a Bergamo dove un bambino di due mesi è deceduto stamattina all’ospedale Papa Giovanni XXIII dopo essere stato ricoverato sabato scorso in condizioni gravissime. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo, fino all’ultimo, ma non c’è stato niente da fare. Stando alle prime informazioni, infatti, il piccolo sarebbe rimasto soffocato da un rigurgito mentre si trovava sulle spalle della madre, avvolto in un marsupio artigianale, probabilmente un velo piegato dalla donna, una giovane senegalese.

Il piccolo, quindi, mentre si trovava nel marsupio della madre, avrebbe avuto un rigurgito abbondante che la mamma, però, in un primo momento non avrebbe notato affatto. La giovane, tra l’altro, si stava dirigendo al “Centro Aiuto alla Vita” nella zona del Conventino di Bergamo, tra Borgo Palazzo e via Madonna della Neve, per ritirare i pannolini per il neonato.

Il bebè, quindi, sarebbe rimasto soffocato nel marsupio artigianale della madre: immediato il trasporto in ospedale, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove, però, è giunto in condizioni critiche. La sua agonia è cominciata sabato scorso per poi terminare stamattina quando il neonato di due mesi ha smesso di vivere. Il caso è già stato segnalato alla Procura che ha aperto un fascicolo, al momento senza notizie di reato.

Un caso simile è accaduto nel gennaio del 2010 – come ricostruito da Repubblica.it – quando una bimba di 10 mesi ha perso la vita mentre era in braccio ad un’amica della madre, avvolta anche in questo caso in una stola usata a mo’ di marsupio. Anche lei avrebbe perso i sensi e non si sarebbe più risvegliata, nonostante il trasporto d’urgenza al pronto soccorso del Meyer. Figlia di genitori nigeriani (la madre era ospite di una struttura della Caritas), è deceduta per arresto cardiocircolatorio. Sul corpo la magistratura dispose anche l’autopsia.

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