La città di New York ha approvato un disegno di legge che vieta la discriminazione in base al peso, unendosi a un movimento in crescita negli Stati Uniti che vuole rendere la taglia una caratteristica protetta come l’etnia e il genere.

La discriminazione basata sul peso è paragonabile ai livelli di discriminazione razziale negli Stati Uniti, secondo l’American Journal of Public Health. Durante le udienze pubbliche, i sostenitori della legge hanno lamentato difficoltà a trovare posti a sedere nei ristoranti e nei teatri, aggiungendo di essere stati respinti dai proprietari e costretti a scontrarsi con i limiti di peso nel programma di bike sharing della città.

Una decisione netta, che però riflette una condizione preoccupante sempre più diffusa negli USA. Oltre il 40% degli adulti americani, infatti, è considerato obeso e gli studi dimostrano che lo stigma del peso è pervasivo. Il pregiudizio può comportare costi elevati per queste persone, come salari più bassi, soprattutto per le donne.

Il consigliere comunale Shaun Abreu ha affermato che la discriminazione in base al peso è “un fardello silenzioso che le persone hanno dovuto portare”. Solo altre sei città e uno stato hanno leggi simili che proteggono gli americani dalla discriminazione in base all’altezza e al peso: Madison (nel Wisconsin), Urbana (nell’Illinois), San Francisco e Santa Cruz (California), Washington D.C., il Michigan e Binghamton (New York).

La discriminazione in base al peso è diffusa, ma colpisce più duramente le donne, in particolare le donne nere. Secondo uno studio della Vanderbilt University, le donne considerate obese guadagnano 5,25 dollari in meno all’ora rispetto alle donne considerate di peso normale.

“Non si tratta solo di proteggere le persone sul posto di lavoro, ma si tratta anche di cambiare la cultura”, ha affermato Abreu, che ha aggiunto che la mancanza di protezioni in questo senso ha amplificato i problemi che le persone devono affrontare.

La Partnership of New York City, che rappresenta gli interessi delle piccole imprese a New York City, sostiene però che il disegno di legge sia eccessivamente ampio e che potrebbe aprire le porte a costosi contenziosi. “L’entità dell’impatto e del costo di questa legislazione non è stata pienamente considerata”, ha dichiarato Kathy Wylde, Presidente e CEO della Partnership per New York City.

“Le testimonianze all’udienza hanno parlato dei problemi che le persone in sovrappeso devono affrontare al ristorante o a teatro, o anche in giro per la città con biciclette o taxi che richiedono estensori per cinture di sicurezza. Tutte queste cose potrebbero essere considerate discriminazione ai sensi di questo disegno di legge, ma richiederebbero costose modifiche”.

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