Rolling Stone si è schierato apertamente, con una copertina, contro il ministro dell’Interno Salvini. Il giornale in edicola infatti contiene una sorta di appello di musicisti, attori, registi e scrittori per prendere una posizione contro la politica del vice-premier e leader della Lega. La copertina è già iconica con la bandiera arcobaleno e la scritta:

Noi non stiamo con Salvini.

e più piccolo in basso “Da adesso chi tace è complice”.

La scelta editoriale è spiegata dal direttore Massimo Coppola che scrive: “Fa male vedere, giorno dopo giorno, un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un’Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere. Non vogliamo che il nostro Paese debba trovare un nemico per sentirsi forte e unito. Per questo non possiamo tacere. (…)Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti ‘nuovi’ sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali”.

Il giornale ha così chiesto a musicisti e personaggi dello spettacolo di aderire a questo appello, in molti hanno risposto Sì e nel lungo elenco degli aderenti alla protesta ci sono nomi come Emma, Elisa Negramaro, Vasco Brondi, Ermal Meta, Roy Paci, Tommaso Paradiso dei “The Giornalisti”, Caoparezza.  Tra gli attori  e registi che hanno sposato l’iniziativa ci sono Gabriele Muccino, Daniele Vicari, Carolina Crescentini, Marcello Fonte, Anna Foglietta. Dal mondo della tv e dell’informazione arriva l’appoggio di  Costantino della Gherardesca, Linus, Daria Bignardi, Sandro Veronesi, Michele Serra, Makkox e Zerocalcare.

Una copertina che – come si poteva prevedere – è diventata virale in pochissime ora ma che come un boomerang sta tornando indietro a Rolling Stone e il primo a criticarla è stato Enrico Mentana, giornalista e direttore del TgLa7, che compare nell’elenco degli aderenti all’appello ma che su Facebook nega completamente il suo coinvolgimento e scrive:

Quando voglio dire qualcosa, la dico. In prima persona, avendo la fortuna di poterlo fare in tv, e potendolo fare come tutti qui su Fb. Non credo agli appelli o alle prese di posizione perentorie e che servono solo a scopi identitari, o a volte peggio mirano a un po’ di pubblicità gratuita. Oggi il mensile Rolling Stones fa una scelta perfettamente legittima: una copertina arcobaleno con la scritta “Noi non stiamo con Salvini”, e poi più in piccolo “Da adesso chi tace è complice”. E poi nelle pagine interne una raccolta di pareri e frasi di “musicisti, attori, scrittori e figure legate allo showbiz e alla tv”. Scelta legittima, dicevo, ma che non condivido. Il giornalismo è fatto di racconto e di confronto delle idee, di attacco alle posizioni ritenute sbagliate, o perfino pericolose. Mai però la scelta di una persona liberamente eletta come bersaglio, come uomo nero. Con sorpresa ho trovato il mio nome tra gli aderenti a questa iniziativa (a meno che “Enrico Mentana, giornalista” non sia un omonimo). È un caso di malcostume, trasandatezza, sciatteria? Non so, non ho ancora letto la rivista. So però che il suo direttore mi aveva chiesto l’adesione, e la risposta è stata chiara… “No”.

Nuove critiche alla copertina arrivano anche da Selvaggia Lucarelli, che per qualche tempo è stata anche la direttrice del sito di Rolling Stone, che attraverso il suo profilo Facebook ha tacciato di ipocrisia la presa di posizione del giornale:

Da voi che non rispettate i lavoratori la copertina di sinistra proprio no.

Una copertina che sta facendo discutere e che sta tornando indietro come un boomerang nella comunicazione di Rolling Stone.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!