"Non posso immaginare un mondo senza di te": il cantante dei Linkin Park suicida come Chris Cornell
Il suicidio del frontman dei Linkin Park, Chester Bennington,sconvolge il mondo della musica. Dopo Chris Cornell, un'altra morte incredibile.
Il suicidio del frontman dei Linkin Park, Chester Bennington,sconvolge il mondo della musica. Dopo Chris Cornell, un'altra morte incredibile.
Il mondo della musica piange la scomparsa di Chester Bennington, il frontman dei Linkin Park.
Dopo Chris Cornell, morto suicida lo scorso 18 maggio, un altro lutto devastante e inaspettato sconvolge l’ambiente del rock; l’ultimo album del gruppo californiano, One More Light, è uscito a maggio, mentre l’ultimo concerto italiano è stato il 17 giugno scorso, all’Autodromo di Monza, all’interno dell’ I Days Festival.
Anche Chester, come Chris, di cui era molto amico, si è tolto la vita, impiccandosi nella sua casa di Palos Verdes Estates, a Los Angeles; ma le coincidenze fra i due, e gli incroci delle loro vite spezzate prematuramente, incredibilmente, non finiscono qui. Il quarantunenne cantante dei Linkin Park si è ucciso proprio nel giorno del compleanno dell’amico leader dei Soundgarden, a cui aveva dedicato una bellissima lettera subito dopo la morte.
With all of my love @chriscornell. pic.twitter.com/NFz0dnxfp8
— Chester Bennington (@ChesterBe) 18 maggio 2017
Mi hai ispirato in moltissimi modi senza neanche saperlo – scriveva Chester nella dedica – il tuo talento era puro e senza rivali. […] Non posso immaginare un mondo senza di te.
Non è, probabilmente, solo il senso di vuoto lasciato dalla scomparsa dell’amico ad aver spinto Chester a togliersi la vita: già in passato, riportano i media americani, aveva confessato di aver pensato al suicidio per via del ricordo degli abusi subiti tra i 7 e i 13 anni, ed era purtroppo nota la sua dipendenza dalle droghe; anche in alcune ultime canzoni, come nel singolo Heavy, il cantante aveva lasciato trasparire i segni dell’insofferenza e della depressione che lo tormentavano, anche se il ritorno in studio con la band di In the End aveva lasciato ben sperare per una sua ripresa.
Purtroppo, ogni speranza si è infranta il 20 luglio, quando il suo corpo è stato ritrovato senza vita. Chester lascia la seconda moglie, Talinda, e i figli avuti da lei e dal precedente matrimonio, sei in tutto, Jaimie, Draven Sebastian, Lilly e Lila, Tyler Lee e Isaiah.
E dire che proprio il figlio undicenne Tyler, poco tempo fa, aveva lasciato una dedica dolcissima al papà, un post it attaccato a una tazza, in cui aveva scritto “Papà, ama la vita“, che Talinda aveva fotografato e postato sul proprio account Twitter.
Our Tyler is the best! @ChesterBe pic.twitter.com/3PYol3h61U
— Talinda Bennington (@TalindaB) 2 giugno 2017
Riferendosi al titolo di uno dei suoi pezzi, Castle of glass, Tyler aveva scritto:
Dad enjoy your rehearsal or whatever you’re doing to day. Love life because it’s a ‘castle of glass’
Ovvero
Papà goditi le prove o tutto quello che farai oggi. Ama la vita perché è un ‘castello di vetro’.
Evidentemente, anche l’anima di Chester era di vetro, troppo fragile per resistere a un male oscuro con cui conviveva da troppo tempo, e alla perdita di un amico la cui mancanza si era fatta davvero troppo soffocante.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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