A sorpresa agli Oscar 2025 trionfa Anora, di Sean Baker, già Palma d’oro a Cannes, che batte quindi la concorrenza di Emilia Perez, grande favorito, e The Brutalist; entrambe le pellicole hanno comunque portato a casa dei risultati importanti, con Zoe Saldaña e Adrian Brody vincitore, rispettivamente, della statuetta come Miglior attrice non protagonista e Miglior attore protagonista.

È stata un’edizione senza particolari colpi di scena, quella che si è svolta nella notte italiana tra il 2 e il 3 marzo, ma sicuramente particolare, segnata dai roghi che hanno stravolto Los Angeles poche settimane fa e dalla notizia scioccante della scomparsa, in circostanze ancora da chiarire, della leggenda hollywoodiana Gene Hackman.

L’Italia esce invece dalla cerimonia al Dolby Theatre con le ossa rotta: nessuna statuetta per Isabella Rossellini, candidata per il ruolo di suore Agnes in Conclave, dopo l’esclusione di Vermiglio dalla cinquina internazionale. Trionfa nella sezione internazionale il brasiliano Io sono ancora qui di Walter Salles, basato sulla vera storia di un desaparecido nella dittatura degli anni Settanta.

Ci sono stati certamente dei momenti di pathos, in particolare durante i discorsi di Adrian Brody e di Zoe Saldaña; l’attore, già vincitore di un Oscar nel 2003 per Il pianista, è stato infatti interrotto per ben due volte, durante le sue parole di ringraziamento, dagli stacchetti musicali che hanno voluto “ricordargli” di non andare oltre il tempo consentito. Un siparietto che non è affatto piaciuto a Brody, che nel film di Brady Corbet interpreta l’architetto ungherese di origine ebraica Lazlo Toth, sopravvissuto alla Seconda Guerra mondiale e in cerca di una nuova vita negli Stati Uniti.

“Sto velocizzando, arrivo al punto – ha detto piccato Brody – so come funziona, l’ho già fatto, spegnete la musica”.

Dopo aver dichiarato di voler condividere il premio con la fidanzata Georgina Chapman, l’interprete ha così commentato il suo ruolo nel film: “Per me questo premio è una possibilità per ricominciare da capo. Rappresento oggi il trauma della guerra, la sistematica oppressione e l’antisemitismo e razzismo. Credo e prego per un mondo più sano e inclusivo. Se il passato è un insegnamento, non lasciamo che l’odio non possa continuare a esistere senza trovare opposizione.

Fare l’attore è una professione molto fragile – ha poi proseguito – sembra molto affascinante e in certi momenti lo è, ma l’unica cosa che ho guadagnato, avendo il privilegio di tornare qui, è avere una certa prospettiva: non importa dove ti trovi nella tua carriera, non importa cosa hai realizzato, tutto può svanire. Penso che ciò che rende questo momento così speciale sia la consapevolezza e la gratitudine di poter ancora fare il lavoro che amo. Vincere un premio come questo significa raggiungere una meta. È qualcosa a cui il mio personaggio fa riferimento nel film, ma per me è anche, al di là dell’apice di una carriera, un’opportunità per ricominciare. E la possibilità di essere abbastanza fortunato, spero, per i prossimi 20 anni della mia vita”

@comingsoon.it 🎬 #AdrienBrody batte #TimotheeChalamet, vince l’#oscar come miglior attore protagonista per #TheBrutalist e interrompe la musica per trasmettere al pubblico un messaggio davvero importante… 🏆✨ Siete contenti che abbia vinto lui? #davedere #acompleteUnknown #oscar2025 ♬ suono originale - Comingsoon.it

Le sue riflessioni sono poi proseguite nel backstage, quando ai microfoni ha dichiarato: “Penso che sappiamo tutti che è un momento importante per riconoscere che non c’è posto per l’intolleranza. Come ho detto nel mio discorso, sto ricevendo un riconoscimento per aver rappresentato un periodo della storia in cui abbiamo assistito ad antisemitismo, odio e oppressione incontrollati e al loro posto in questo mondo”. E ha ricordato i nonni, fuggiti, proprio come il suo personaggio, dall’Ungheria: “Ho avuto l’opportunità di onorarli in questo film e le verità e la comprensione che ho acquisito mi hanno reso consapevole della necessità di essere empatici”.

Discorso emozionante, per altri versi, anche quello di Zoe Saldaña, prima americana di origini dominicane a vincere, che nel ricevere la statuetta è scoppiata in lacrime: “Un grazie immenso a mia mamma, mio papà e alle mie sorelle, Mariel e Cisely – ha detto nel suo discorso – Tutto ciò che ho fatto nella mia vita di coraggioso, audace e bello è merito vostro. Grazie davvero di cuore.

E al mio meraviglioso marito [l’italiano Marco Perego, ndr.], con quei capelli stupendi… Essere tua compagna è il più grande onore della mia vita. Hai appeso la luna e i nostri splendidi e perfetti figli, Cy, Bowie e Zen, riempiono ogni notte il nostro cielo di stelle.

@comingsoon.it 🥹💔 #ZoeSaldana vince l’#Oscar come miglior attrice non protagonista per #EmiliaPerez e scoppia in lacrime ringraziando sua madre e la sua famiglia. 😭 “Vengo da una famiglia di immigrati, sono la prima attrice di origini domenicane a vincere un Oscar E NON SARÒ L’ULTIMA”. 💪🎬 #davedere #oscar2025 #emiliaperez ♬ suono originale - Comingsoon.it

Mia nonna è arrivata in questo Paese nel 1961 – ha poi aggiunto l’attrice, ricordando le origini da figlia di immigrati – Sono una figlia orgogliosa di genitori immigrati con sogni, dignità e mani laboriose. E sono la prima americana di origine dominicana a ricevere un Academy Award. Ma so che non sarò l’ultima.

Spero che il fatto di ricevere un premio per un ruolo in cui ho potuto cantare e parlare in spagnolo renderebbe così felice mia nonna, se fosse qui. Questo è per mia nonna, Argentina Cesse. Grazie infinite, muchas gracias”.

Oltre al premio per il Miglior film Anora ha vinto anche come Miglior regia, Miglior attrice protagonista con Mickey Madison, Miglior sceneggiatura originale e Miglior montaggio. L’oscar per il Miglior attore non protagonista è andato a Kieran Culkin per A Real Pain, mentre l’Oscar per il Miglior film d’animazione è stato assegnato a Flow, primo film lettone a vincere il premio.

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