"Potevo finire come Amy Winehouse. Oggi sono più felice" le parole oneste di Pamela Anderson

L'attrice, che sta vivendo un secondo momento d'oro, si è messa a nudo con Vanity Fair parlando di vari argomenti, compresa la sua salute mentale e la scelta di abbandonare il make up.

Icona della pop culture anni ’90 e definita per anni sex symbol, oggi Pamela Anderson è una donna che rivendica con incredibile determinazione il diritto a vivere la sua età – a luglio farà 58 anni – senza essere succube dell’ageismo che impera sulle figure femminili del mondo dello spettacolo.

Dopo una pausa dal piccolo e grande schermo, durante la quale ha fatto uscire il suo libro di memoir – Love, Pamela, diventato un bestseller per il New York Times, Anderson è tornata a recitare in The Naked Gun e The Last Showgirl, rispettivamente al fianco di Liam Neeson e Jamie Lee Curtis.

Nel frattempo, ha raccontato in un’intervista di Natasha Royt per Vanity Fair, ha capito come impiegare il suo tempo e le sue risorse, mirando solo a ciò che le piace fare veramente.

“Il mio dilemma più grande è capire chi sono davvero nella vita reale, è stato il lavoro più difficile negli ultimi anni – ha dichiarato nell’intervista – Sin da piccola mi sono resa conto che avrei sempre interpretato dei ruoli, ma non che la recitazione avrebbe potuto essere una carriera. Quando mi sono trasferita negli Stati Uniti dal Canada, poi Playboy, o quando mi sono sposata con Tommy Lee o qualunque altra cosa, ho sempre voluto essere la migliore in quello che facevo”.

Il capitolo Tommy Lee è stato sicuramente importante per lei, perché da quell’unione, celebrata nel 1995 sulla spiaggia di Cancún in Messico appena quattro giorni dopo essersi conosciuti, è nato uno scandalo che, anni dopo, ha dato l’idea per la serie Disney+ Pam & Tommy, ma anche due figli, Brandon, che ha coprodotto il documentario Netflix Pamela: A Love Story, che racconta del successo nel musical Chicago a Broadway, nel ruolo di Roxie, e il ritorno nella natia Vancouver con i genitori, e Dylan, modello e musicista.

Lo scandalo, dicevamo, è legato all’ormai celebre sex tape rubato durante il loro viaggio di nozze: “Il furto e lo sfruttamento di quel video era un crimine assoluto – ha raccontato a proposito – Mi ha fatto venire la nausea. Mi è sembrato un altro pugno nello stomaco il fatto che per le persone potesse trattarsi di intrattenimento”. Lo scandalo, per il quale nessuno dei due protagonisti ha mai ricevuto un risarcimento, ha inevitabilmente rappresentato un punto di svolta nella sua vita e nella sua carriera, diventando vittima di quella ipersessualizzazione e dell’atteggiamento misogino prima così normalizzato nella cultura anni ’90 e 2000. “Provavo a riderci sopra, e penso che sia così che ho imparato a gestirlo – però confessa – Non mi piace anche solo sentire il mio nome. Mi riporta alla mente situazioni spiacevoli. Mi vivo quasi come uno stereotipo. E per riuscire a liberarmene ho dovuto lavorare duro, perché sono una donna”.

Anche per questo, forse, oggi ha deciso di liberarsi di tutti i cliché imposti alle donne celebri, in primis il make up.

“L’ho indossata e ci ho giocato. Non ho niente contro il trucco, ma sentivo che mi stava meglio quando avevo 20 anni. Quando arrivi a 50, ti trovi davanti a un bivio e ti chiedi: ‘Voglio inseguire la giovinezza? Voglio essere infelice? Oppure voglio accettarmi per quello che sono?'”.

“Quello che noi donne siamo sotto la maschera – ma il discorso vale per qualsiasi altra persona – è comunque più che sufficiente per la copertina di una rivista. A prescindere da dove ti trovi, è fondamentale nel tuo percorso di bellezza accettarti per come sei. E io sto vivendo un grande momento accettando le mie cicatrici o le mie imperfezioni. Penso che, invece di cercare di essere una persona impeccabile, preferirei essere autentica – aveva detto in una precedente intervista – Un occhio è più piccolo dell’altro, il mio naso è storto, le labbra sono strane. Tutti sono strani. Tutti hanno imperfezioni. Ora sono decisamente molto più felice. Dieci anni fa mi sentivo un disastro. Credo che sia stato così negli ultimi 20 anni”.

Avendo vissuto un’infanzia difficile, segnata dagli abusi di suo padre nei confronti della madre (“Io incolpavo anche lei, perché continuava a restare in quel tipo di relazione – dice – Ci sono stati momenti in cui volevo che se ne andasse. Ma hanno trovato un equilibrio. Sono follemente innamorati”) e con altri episodi difficili nel corso della sua vita, Pamela Anderson racconta di non poter dire con esattezza di essere stata depressa, non “clinicamente, ma so che posso vivere e gestire momenti di grande emotività e giornate buie senza per questo prendere percorsi oscuri”.

E quando Royt le riporta un parallelismo con la compianta Amy Winehouse, l’attrice dice: “È venuta al mio show a Las Vegas. Ho ancora la sua giacca con in tasca il biglietto per lo spettacolo di magia”, e ammette che avrebbe potuto vivere lo stesso epilogo: “Ma ciò che mi ha salvato la vita – lo dico anche se so bene che non bisognerebbe mai caricare sulle loro spalle una responsabilità del genere – sono stati i miei ragazzi. Senza di loro non avrei potuto essere forte come sono stata”.

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