Sorprese e polemiche per l’aggiornamento del paniere Istat, che fotografa le abitudini di spesa degli italiani e comprende l’elenco dei beni e servizi per il calcolo dell’inflazione.

Escono dal paniere, ad esempio, tamponi e test sierologici per il Covid, mentre entrano prodotti come gli shorts da donne, la lampada da soffitto, la camera d’aria per la bicicletta, il cono gelato, le spazzole tergicristalli e il topper per materasso, reso celebre dalla trasmissione 4 hotel, con Bruno Barbieri.

E proprio quest’ultimo prodotto ha fatto storcere il naso al Codacons, l’associazione dei consumatori, che ha contestato l’entrata di “pantalone corto da donna, lo speck e il topper per il materasso, quest’ultimo sull’onda lunga di programmi televisivi che hanno pubblicizzato i benefici di tale prodotto trasformandolo in una moda del momento,”.

Anche quest’anno l’istituto di statistica ha aggiornato l’elenco dei prodotti che compongono il paniere per la rilevazione dei prezzi al consumo, e quelli inseriti quest’anno, afferma l’Istat, “migliorano la rappresentatività del paniere: “L’aggiornamento dei beni e servizi inclusi tiene conto sia delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie sia dell’evoluzione di norme e classificazioni e cerca anche di ampliare la gamma dei prodotti che rientrano tra i consumi ormai consolidati”.

L’uscita di test e tamponi, invece, è dovuta “al calo delle spese sostenute dalle famiglie per tali prodotti e alla ridotta rappresentatività rispetto ad altri”. Fuori dal paniere anche il segmento di consumo relativo ai prezzio dell’energia elettrica per le famiglie che stanno passando dal mercato tutelato a quello libero, introdotto nel 2024.

Il nuovo paniere in vigore quest’anno comprende 1923 prodotti elementari (8 in più rispetto all’anno appena passato), per il calcolo degli indici NIC (per la collettività nazionale) e FOI (per famiglie di operai e impiegati), e 1944 prodotti elementari per l’indica IPCA (uniformato a livello europeo). Fra le novità annunciate dall’Istat anche il monitoraggio di alcuni prodotti per animali domestici (come sacchetti igienici e ciotole) da parte degli Uffici comunali di statistica, mentre finora erano rilevati solo tramite scanner data.

Per valutare l’inflazione l’Istat usa circa 33 milioni di quotazioni di prezzo che provengono dalla Grande Distribuzione Organizzata, ovvero 388 mila raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica, 237 mila raccolte direttamente o tramite fornitori di dati e 214 mila provenienti dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’istituto ha rilasciato anche le sue previsioni sulle variazioni di peso delle varie divisioni di spesa: aumenti nel 2025 per abitazione, acqua, elettricità, combustibili, trasporti e servizi ricettivi di ristorazione. Diminuiranno invece il peso di ricreazione, spettacoli e cultura, comunicazioni e altri beni e servizi.

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